Diritti

Eutanasia, Mina Welby consegna a Fico le firme per legge di iniziativa popolare. E il senatore M5s Mantero rideposita suo ddl

Una delegazione dell'associazione Coscioni, dopo la vittoria sul Biotestamento della scorsa legislatura, rilancia e chiede che il Parlamento discuta il provvedimento sostenuto già da 130mila cittadini. Il tema non è nel contratto di governo (anche se si parlava dell'obbligo di discutere i disegni di iniziativa popolare), ma uno degli eletti 5 stelle ha chiesto che l'Aula se ne occupi

Dopo la vittoria della battaglia per il Biotestamento nella scorsa legislatura, l’associazione Luca Coscioni riparte dalla proposta di legge di iniziativa popolare per rendere legale l’eutanasia. Una delegazione composta da Mina Welby, Marco Cappato e Filomena Gallo ha consegnato al presidente della Camera Roberto Fico le 130mila firme dei cittadini che hanno sottoscritto la legge di iniziativa popolare. Il provvedimento era stato depositato in Parlamento cinque anni fa ma non è mai stato discusso dall’Aula: sul punto, anche quando si era discusso di Biotestamento, i partiti rimangono profondamente divisi e non si era riusciti a trovare un accordo. Nel contratto di governo Lega-M5s non si fa alcun riferimento nel merito ma all’interno del gruppo parlamentare 5 stelle è forte l’attenzione sul tema. Inoltre, nel documento che regola l’azione dell’esecutivo, si parla della necessità “di rendere obbligatoria la pronuncia del Parlamento sui disegni di legge di iniziativa popolare, con puntuale calendarizzazione”. Attualmente l’obbligo di discussione è previsto solo dal regolamento del Senato (così come era stato riformato da Pietro Grasso). Un segnale dal fronte 5 stelle è arrivato intanto dal senatore Matteo Mantero che ha deciso di ridepositare un ddl a sua firma proprio sull’eutanasia per rilanciare la battaglia.

“Vogliamo richiamare ciascun parlamentare”, ha detto il tesoriere dell’associazione Coscioni Marco Cappato, “a confrontarsi con la grande questione sociale che Marco Pannella definiva della morte all’italiana, cioè dell’eutanasia clandestina e dell’accanimento contro i malati. In attesa dell’udienza della Corte costituzionale sul processo a mio carico, vogliamo che ora anche il Parlamento si faccia vivo e discuta la nostra legge di iniziativa popolare”. Il 23 ottobre prossimo infatti ci sarà l’udienza davanti alla Corte Costituzionale perché i giudici valutino la legittimità costituzionale del reato di aiuto al suicidio che viene contestato a Marco Cappato. Quindi Filomena Gallo ha aggiunto: “Abbiamo lasciato passare i primi 100 giorni di governo, nei quali è normale che la maggioranza cerchi di imprimere le proprie priorità. Ora però è arrivato il momento anche di prendere in considerazione temi che tra l’altro sono stati sollevati attraverso lo strumento delle iniziative popolari. Siamo dunque grati al presidente della Camera per l’incontro che ci è stato concesso, perché l’attenzione del Parlamento alle iniziative popolari, di qualunque segno esse siano, è un fatto istituzionale prima ancora che una questione di parte”.

Sul tema il governo non si è ancora espresso, ma essendo fuori dal contratto Lega-M5s non dovrebbe essere messo in agenda nemmeno nei prossimi mesi. Oltre alle associazioni però, si è esposto anche il senatore 5 stelle Matteo Mantero che ha annunciato depositerà nuovamente il suo ddl per l’eutanasia. “Come senatore e cittadino”, ha detto in una nota, “mi auguro che la discussione, lasciata cadere dallo scorso parlamento, venga presto ripresa, in quanto è nostro dovere, riportare un tema così importante al centro del dibattito politico, per dare finalmente una seria risposta alle richieste dei tanti italiani che aspettano da anni. Per questo motivo nei prossimi giorni, depositerò in Senato la proposta di legge che nella passata legislatura, insieme alla mia collega Silvia Giordano, avevo già presentato alla Camera”. E ha concluso: “Nella passata legislatura si è ottenuto un grande risultato sui temi etici, grazie all’approvazione della legge sul cosiddetto testamento biologico, ma ancora tanti cittadini aspettano delle risposte, in quanto quella legge non soddisfa tutte le esigenze. Questa proposta di legge sarebbe il completamento di quel lavoro e un passo avanti sulla strada del riconoscimento dei diritti di chi soffre”.