Motori 2.0

Una Volvo V60 di muschio con le impronte di orsi, alci e lupi

Nello stesso giorno in cui Volvo ha presentato 360c, la nuova concept car con guida autonoma, gioiello di tecnologia, Volvo Car Italia presenta al Volvo Studio Milano una Volvo V60 in versione “green”. A dimostrazione del fatto che auto, tecnologia e ambiente possono andare a braccetto, la casa svedese ha promosso un’iniziativa che ha l’obiettivo di evidenziare il proprio impegno per la difesa del pianeta e la sensibilizzazione del pubblico rispetto alla necessità di una tecnologia applicata all’auto rispettosa dell’ambiente. E’ Chiara Angeli, Direttore Sales and Marketing di Volvo Car Italia, che spiega la filosofia dietro The Agreenment, il patto fra Volvo e l’ambiente: “Un progetto un po’ provocatorio, per il quale serviva una comunicazione che fosse compresa da tutti”. E quali interpreti migliori per questo progetto se non i giovani?

The Agreenment: cos’è

Il progetto, sviluppato in collaborazione con Grey Italia, vede il coinvolgimento del POLI.design, realtà fondata nel 1999 che, insieme alla Scuola del Design del Politecnico di Milano e al Dipartimento di Design forma il Sistema Design del Politecnico. Volvo Car Italia ha affidato agli studenti del Master di Laboratoriominiera in Art Direction & Copywriting del POLI.design una Volvo V60 con il compito di realizzare un’opera che fosse espressione dell’integrazione tra auto e natura, simbolo stesso della filosofia di Volvo. La tecnica utilizzata è stata quella della Moss Art (che utilizza ingredienti naturali per applicarlo, generalmente sui muri), del muschio che vive sull’auto, ed è proprio questa la chiave che ha permesso di trovare il connubio.

L’idea vincitrice è quella della studentessa Federica Croce che, partendo dal concetto di carbon footprint, ha accomunato il rapporto tra le auto Volvo e la natura a quello degli animali che attraversano il loro ambiente lasciando solo impronte che non ne alterano l’equilibrio. Sulla Volvo V60 il muschio è interrotto solo dalle impronte di orsi, alci e lupi. Tutto il progetto si rifà al concetto di Omtanke, più volte espresso da Volvo Cars e che in svedese significa “prendersi cura” e sintetizza l’attenzione e l’impegno sul fronte della sostenibilità e del rispetto ambientale che si concretizzano in una serie di iniziative e di progetti globali e nazionali, come quello ospitato al Volvo Studio Milano. Belli anche gli altri progetti proposti: al secondo posto Raffaele Cortese, che ha creato disegni di circuiti e transistor sulla Volvo V60, mentre al terzo posto Nicola Barbato che ha ricreato sull’auto, con delle strisce di muschio verticali, l’effetto di attraversamento di un viale alberato, un’idea che mi è piaciuta moltissimo.

Volvo e la sostenibilità

Naturalmente si tratta di un evento legato a tutto l’impegno di Volvo sul fronte della sostenibilità che abbraccia diversi ambiti.

Si parte dall’elettrificazione, con un milione di auto elettrificate sulle strade del mondo entro il 2025, che si sposa con l’obiettivo di arrivare, entro lo stesso anno, a un fatturato globale costituito fino al 50% da vetture completamente elettriche. Volvo Cars punta inoltre a una produzione industriale a impatto zero sul clima entro il 2025. Nel gennaio di quest’anno, lo stabilimento di Skövde, in Svezia, specializzato nella costruzione di motori, è diventata la prima unità produttiva del Gruppo senza effetti sul clima ed è uno dei pochi stabilimenti automobilistici a impatto zero sul clima in Europa. Ancora a partire dal 2025, almeno il 25% della plastica utilizzata per la realizzazione di ogni nuova Volvo sarà ricavato da materiale di riciclo.

Non meno importante, c’è poi l’impegno di Volvo legato all’ultima edizione della Volvo Ocean Race, in cui le imbarcazioni erano equipaggiate con sensori in grado di catturare dati sullo stato di salute dell’ambiente marino, rilevando anche i livelli di micro plastiche. Sulla falsariga di quanto fatto da Volvo Cars a livello globale, grazie alla Volvo Ocean Race, su base nazionale Volvo Car Italia si è fatta promotrice del progetto PlasticLess, realizzato in collaborazione con l’agenzia di sostenibilità LifeGate, e punta alla riduzione delle plastiche nei mari italiani: prevede la posa di tre dispositivi Sea Bin, in grado di inghiottire e neutralizzare mezza tonnellata di riufiuti plastici all’anno, in altrettanti porti. Sempre per rimanere in tema plastica, inoltre, Volvo Cars ha annunciato di recente il programma di eliminazione delle plastiche monouso da uffici, mense e negli eventi realizzati dalla Casa: sostituirà dunque oltre 20 milioni di articoli in plastica monouso, come ad esempio bicchieri, contenitori per alimenti e posate, con alternative più sostenibili, inclusi prodotti biodegradabili di carta, pasta di legno e legno. Ciò equivale ogni anno all’eliminazione di oltre 500 articoli in plastica per ciascun dipendente: nel 2018 l’iniziativa porterà a sostituire oltre 140 tonnellate di articoli con prodotti realizzati con materiali alternativi non plastici.

E infatti già alla presentazione di The Agreenment erano tutte di legno le posatine usate al Volvo Studio Milano, che il 21 settembre compirà un anno e che tiene così fede alla propria missione di comunicare i valori del brand Volvo e di sensibilizare il pubblico su tali temi. La V60 vincitrice del progetto rimarrà esposta al Volvo Studio Milano fino a novembre: vi consiglio una visita perché merita.

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