Politica

Davide Casaleggio: “La democrazia diretta è il futuro. La piattaforma Rousseau non è una moda passeggera”

Il figlio del cofondatore del Movimento e presidente dell'associazione che gestisce il sistema per la partecipazione in rete ha scritto un blog per difendere il progetto. Ha quindi elencato tutte le volte in cui è stato utilizzato dagli iscritti e in quali circostanze. E ha ricordato: "Abbiamo superato la soglia dei 100mila attivisti certificati"

Solo a luglio scorso aveva provocato gli attacchi delle opposizioni in Parlamento dichiarando che “il superamento della democrazia rappresentativa è inevitabile”. Ora Davide Casaleggio sul Blog delle Stelle rilancia con quella che per lui è da sempre la battaglia centrale per il Movimento 5 stelle: la partecipazione in rete. Il figlio del cofondatore del Movimento e presidente dell’associazione Rousseau (l’organo che gestisce la piattaforma per la partecipazione in rete dei grillini) ha infatti pubblicato un lungo intervento in cui parla del progetto a cui si è dedicato dopo la scomparsa del padre. Casaleggio ha rivendicato il raggiungimento della soglia dei 100mila utenti certificati, come già annunciato a inizio agosto scorso: “Da quando abbiamo iniziato a votare online”, si legge nel post, “ci sono state 232 votazioni su Rousseau. Una giornata di voto ogni 20 giorni dal 2012 ad oggi“. E alle critiche, arrivare dopo alcuni articoli di stampa, sul poco utilizzo del sistema ha replicato: “Rousseau non è una moda passeggera. La democrazia diretta e partecipata è il futuro”.

Da mesi Casaleggio ha annunciato lavori per rafforzare in termini di sicurezza la piattaforma e migliorare i metodi di partecipazione. E l’associazione sta girando in varie città italiane per riuscire a coinvolgere un maggior numero di attivisti nella discussione in rete. “La democrazia è immaginare il futuro”, ha scritto oggi. “Abbiamo costruito un modello di partecipazione alla vita politica che è un unicum nel mondo. Con la Rousseau Open Academy abbiamo deciso di spingerci oltre. Immaginare che la democrazia sia qualcosa di più di un voto su una scheda elettorale, ma un esercizio libero e consapevole dei nuovi diritti individuali e collettivi consentiti dall’uso della rete. Una nuova stagione della democrazia partecipativa in cui dobbiamo essere protagonisti”.

Il figlio del cofondatore ha quindi ricordato di quali numeri si parla. Dalla nascita della piattaforma ci sono state 72 votazioni “per scegliere i candidati del Movimento 5 stelle a tutti i livelli: il candidato premier, il presidente della Repubblica, i portavoce nel Parlamento italiano e in quello europeo, ma anche i candidati presidenti nelle regioni, i candidati sindaco e le liste nei comuni”. Per costruire poi il programma che ha portato il Movimento 5 Stelle al governo gli iscritti “hanno espresso oltre 2,4 milioni di preferenze distribuite su 26 votazioni, 104 quesiti e 348 priorità individuate”. Poi ci sono state le consultazioni su cosa finanziare: “Per decidere dove destinare i tagli degli stipendi dei consiglieri regionali del Movimento 5 stelle gli iscritti hanno valutato oltre 350 progetti per un importo di 1,2 milioni di euro”. Per quanto riguarda le proposte di legge, sono state 11 le votazioni in un anno. E pure, “attraverso Lex Parlamento, Lex Regioni e Lex Europa”, la comunità del Movimento 5 stelle ha potuto partecipare alla definizione di oltre 600 atti presentati dai propri portavoce che hanno visto oltre 90mila interventi degli iscritti tra integrazioni, modifiche, obiezioni, suggerimenti o segnalazioni di vizi di forma”. Quindi Casaleggio ha citato anche due funzioni relativamente nuve: “sharing”, ovvero la sezione che ha permessi a portavoce in Regione ed in Comune di condividere “oltre 3.000 atti amministrative”; “e-learning”, che permette di fare incontri di formazione in rete e fisici. Infine ha citato call to action, la parte che raccoglie le iniziative che un tempo erano gestite a livello locale dai Meetup e che invece ora devono passare al vaglio di una verifica della stessa associazione: “Ha dato vita a 4.148 iniziative di cittadinanza attiva organizzate dal basso”.