Scienza

Ricostruito in laboratorio il Lego della vita grazie alla biologia sintetica

La descrive, sul Journal of the American Chemical Society, il gruppo della Rutger University guidato da Paul Falkowski e che fa parte del progetto Enigma (Evolution of Nanomachines in Geospheres and Microbial Ancestors), finanziato dalla Nasa con sei milioni di dollari

Ha un cuore di ferro e zolfo, è molto piccola e regala elettroni alle cellule per ‘accenderne’ il metabolismo. È stata una proteina come questa, appena ricostruita in laboratorio, a funzionare come un vero e proprio Lego della vita quando sulla Terra si formavano le prime cellule, mettendone in funzione il metabolismo. La descrive, sul Journal of the American Chemical Society, il gruppo della Rutger University guidato da Paul Falkowski e che fa parte del progetto Enigma (Evolution of Nanomachines in Geospheres and Microbial Ancestors), finanziato dalla Nasa con sei milioni di dollari.

Utilizzando le tecniche della biologia sintetica, i ricercatori hanno progettato al computer una proteina dalla struttura molto più semplice rispetto a quelle attuali: dopo aver dissezionato circa 10.000 proteine, hanno individuato quattro elementi così semplici da essere considerati i primi mattoni, strutture chimiche che possono essere assemblate per formare le innumerevoli proteine dell’organismo umano. Il Lego della vita ottenuto in laboratorio è composto da soli due tipi di aminoacidi anziché 20.

È possibile che una struttura simile sia nata spontaneamente sulla Terra primitiva, considerando che allora gli oceani erano ricchissimi di ferro e zolfo. La sua funzione consisteva, molto probabilmente, nel veicolare gli elettroni nella cellule per metterne in funzione il metabolismo. Proteine chiamate ferrodexine svolgono questo compito ancora oggi. “Un peptide primordiale come quello che abbiamo studiato – ha detto Falkowski – potrebbe avere svolto una funzione simile all’origine della vita“.

Lo studio su Journal of the American Chemical Society