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Norvegia, ministro xenofobo in viaggio a Teheran e in Cina con la compagna rifugiata iraniana: si dimette

Il titolare del dicastero della Pesca ha deciso di lasciare dopo le polemiche: sotto accusa due uscite non comunicate al governo violando le leggi nazionali e "mettendo a rischio la sicurezza nazionale"

Il ministro norvegese della Pesca Per Sandberg, populista di destra e difensore di politiche anti-immigrati dagli anni ’90, si è dimesso dopo aver rivelato la sua relazione con l’ex Miss Iran e rifugiata iraniana Bahareh Letnes. Sotto accusa non tanto la vita privata della coppia, ma il fatto che abbia viaggiato con la nuova compagna in Iran e in Cina senza avvisare preventivamente l’esecutivo, come previsto dalle leggi norvegesi. A rivelarlo è stato il quotidiano Dagens Næringsliv. Nel pomeriggio una riunione straordinaria del consiglio di Stato ha ufficializzato le dimissioni, con il via libera del re Hardal, e nominato il sostituto Harald Nesvik.

Due i viaggi privati che vengono contestati a Sandberg. L’ex ministro, è l’accusa, non avendo avvertito prima di partire e avendo portato con sé il cellulare di servizio, ha messo a rischio la sicurezza norvegese. Secondo la premier Erna Solberg, ha trasgredito le norme di sicurezza poiché l’Iran è considerato un Paese “ad alto rischio”, assieme con la Cina e la Russia, per la sua “vasta rete di sorveglianza elettronica”. I servizi di sicurezza hanno sequestrato il telefono dell’ex ministro appena rientrato ad Helsinki. L’opposizione ha attaccato Sandberg anche per un altro motivo: essendo una rifugiata la sua fidanzata non sarebbe potuta tornare nel Paese d’origine.

Ministro della Pesca dal 2015 e deputato da oltre vent’anni, Sandberg si è sempre battuto contro l’apertura delle frontiere per i non europei e per l’espulsione degli immigrati in Norvegia. I giornali locali ricordano in particolare l’episodio in cui prese a pugni un immigrato che, trovatoselo davanti, l’aveva insultato: “Ricco, grasso, razzista”. Tremila corone di multa.