Politica

Tav, Di Maio: “Fassino dice che se non la facciamo, siamo isolati? Conosciamo sue profezie. Salvini? Ci capiamo al volo”

Piero Fassino dice che se non facciamo la Tav, l’Italia rischia di essere isolata? Lo dico con simpatia: le profezie di Piero Fassino le conosciamo. Quindi, se fa questa dichiarazione, allora è la volta buona che l’Italia diventi il centro del mondo“. E’ la risposta ironica del ministro del Lavoro e dello Sviluppo Economico, Luigi Di Maio, a una domanda di Elisabetta Fiorito durante “Ma cos’è questa estate”, su Radio24. Il vicepresidente del Consiglio ribadisce il suo scetticismo nei confronti dell’opera: “Non è che l’unico passante sia quello tra Torino e Lione, che peraltro è stato progettato 30 anni fa e non è stato mai iniziato realmente. Ci sono tanti altri passanti che collegano l’Italia all’Europa. Prima di spendere miliardi di euro per andare da Torino a Lione e quindi per un’opera superata, vogliamo spendere quel denaro per i mezzi pubblici, per le aree urbane, per portare i nostri figli a scuola in autobus o in metro? Vogliamo cominciare a pensare alle priorità del Paese? Riguardo alle grandi opere, io e Salvini troveremo sicuramente una intesa, perché ci capiamo al volo e finora abbiamo gestito il governo con intuizioni che non ci hanno mai creato problemi. Troveremo una soluzione anche su questo” – continua – “Io pentito dell’accordo di governo con Salvini? No, io sono un fatalista, anzi meno male che è andata così. Doveva andare così. Con la Lega va veramente bene, sono persone leali, stiamo lavorando senza problemi sul contratto di governo. Poi su alcune cose non siamo d’accordo e abbiamo tutto il diritto di esprimere la nostra opinione. Anche sul decreto di dignità ho ricevuto il sostegno totale della Lega. La cosa assurda è che un decreto che combatte il precariato e che dà più diritti ai lavoratori è osteggiato da un partito che si definisce ‘di sinistra’ ed è invece sostenuto da Lega e M5s, cioè da due forze politiche accusate di essere ‘di destra’ e fasciste”. Circa lo spread aumentato, Di Maio non esprime preoccupazioni: “I mercati devono solo imparare a conoscerci. La nostra è una rivoluzione copernicana che mette al centro le persone, non certo quelle lobby italiane che hanno sempre campato sulle spalle dello Stato e dei cittadini con le loro tasse. “. E questa rivoluzione copernicana può disorientare i mercati, ma noi siamo persone coerenti e serie e quello che diciamo facciamo. Impareranno a conoscerci. A livello internazionale ci onora la stima di Trump e ai tavoli europei abbiamo già ottenuto dei risultati sull’immigrazione“. Commento finale sull’Ilva: ” Io non mollo l’Ilva a chiunque. Ora pende la spada di Damocle della gara. Ma su questo deve rispondere l’Avvocatura. L’Ilva è il più grande stabilimento siderurgico d’Europa che un anno fa si decise di affidare a un privato. Ho chiesto: ma è tutto in regola? La gara lo è? L’Anticorruzione ci ha detto no. Si era dato maggior punteggio all’offerta economica invece che a quella ambientale e occupazionale. Ora” – chiosa – “sto mettendo intorno ad un tavolo sindacati e azienda, ma non vanno d’accordo perché bisogna smetterla con l’idea che servono solo i soldi. Lo Stato deve tutelare i diritti costituzionali del lavoro e della salute. Mi si chiede di risolvere in tre mesi una cosa abbandonata da 20 anni. Ma io, ripeto, non mollo l’Ilva a chiunque”