Cronaca

Sperlonga, 4 indagati per la morte della 13enne nella piscina dell’hotel

Tra gli accusati di omicidio colposo anche il proprietario dell'albergo. La vasca era già finita sotto sequestro dalla magistratura due anni fa per abusivismo, ma alla fine fu tutto dissequestrato

Sono quattro gli indagati per la morte della tredicenne dopo l’incidente nella piscina del Grand Hotel Virgilio di Sperlonga, in provincia di LatinaTra questi c’è anche il proprietario dell’albergo, considerato una delle migliori struttura della zona. L’ipotesi di reato è di omicidio colposo, l’inchiesta è coordinata dal pm Valerio De Luca. Intanto sono stati interrogati gli addetti alla manutenzione della piscina per verificare se nella struttura ci siano sistemi di sicurezza che non sono entrati in funzione. La piscina dell’hotel dove è avvenuto il fatto e i locali tecnici dove si trovano le pompe sono già state messi sotto sequestro.

La ragazza si trovava in vacanza con la famiglia quando, dopo essersi buttata in piscina, è stata risucchiata dal bocchettone e trattenuta sul fondo. I presenti sono intervenuti immediatamente e un medico che si trovava nell’hotel è così riuscito a rianimarla. Dopo essere stata trasportata d’urgenza al policlinico Gemelli di Roma, non c’è stato niente da fare. La tredicenne è morta nella notte tra mercoledì e giovedì. Fondamentale per le indagini sarà anche l’autopsia sul corpo della vittima, per stabilire se oltre ad essere risucchiata dal bocchettone della piscina, sia stata anche colta da un malore.

La piscina in questione era già stata posta sotto sequestro dalla magistratura due anni fa, assieme a un altro ampliamento della struttura, per abusivismo. È stato poi tutto dissequestrato.