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Netflix sotto accusa: “Sta violando le regole della distribuzione di pedopornografia col film “Desire””. La replica del regista

“Le ragazze non hanno mai capito cosa stavano facendo, stavano solo copiando quello che stavano vedendo sullo schermo”, ha detto Kaplan in risposta a una giornalista che ha accusato la piattaforma streaming. “Nessun adulto ha interagito con le due piccole protagoniste, a parte il coach delle bambine. Tutto è stato fatto sotto l'attenta sorveglianza delle madri delle ragazze. Perché sapevo che questa sequenza avrebbe potuto causare qualche controversia, abbiamo girato il making of delle riprese dell’intera scena”

Scene pedopornografiche in un film targato Netflix. L’azienda californiana di film e serie tv via web è finita nel mirino di una commentatrice televisiva, Megan Fox, per aver messo in onda il film Desire (Desearas: al hombre de tu hermana, in originale), diretto dal regista argentino Diego Kaplan. La polemica è nata sui social perché il sito conservatore PJMedia ha postato l’articolo della Fox dove la donna racconta come il film in questione inizi proprio con una sequenza in cui due bambine si trovano davanti alla tv e una delle due si masturba.

“Netflix sta violando le regole della distribuzione di pedopornografia perché la bimba in questione si sta impegnando nell’atto sessuale della masturbazione – ha scritto la Fox – e questo supera il requisito minimo del mostrare un atto semplicemente evocativo”. Lunga la lettera di risposta che Kaplan ha affidato al sito Indiewire: “Desire è un film. Quando vediamo uno squalo mangiare una donna al cinema, nessuno pensa che la donna sia davvero morta o che lo squalo sia reale. Lavoriamo in un mondo di finzione. E, per me, prima di essere un regista c’è il fatto di essere padre – ha risposto il regista – Questa scena è stata girata usando un trucco, ovvero le ragazze ripetevano una scena da un film di cowboy che stavano vedendo in tv”.

Come si può evincere dalle immagini originali di Desire la sequenza dura circa due minuti. Non ci sono nudità e nemmeno dettagli anatomici in bella vista. Bensì i primi piani dei visi delle due bambine che ballonzolano in alto e in basso come fossero appunto a cavalcare, quando invece tra le loro gambe al posto della schiena di un cavallo hanno un cuscino. La musica in sottofondo piuttosto decadente improvvisamente si alza di volume e anche l’ansimare di una delle due bimbe si fa più forte (ansimare non esplicitamente erotico, peraltro).

Poi la bimba più “coinvolta” nel gioco imitativo cade a terra come fulminata e richiamata dalle richieste dell’altra bimba arriva la madre (con un vero pitone attorno al collo nda) che dice di voler portare la bimba fulminata all’ospedale. Intanto la voce fuori campo da adulta della bimba che si è masturbata parla di “primo orgasmo”. “Le ragazze non hanno mai capito cosa stavano facendo, stavano solo copiando quello che stavano vedendo sullo schermo”, ha concluso Kaplan. “Nessun adulto ha interagito con le due piccole protagoniste, a parte il coach delle bambine. Tutto è stato fatto sotto l’attenta sorveglianza delle madri delle ragazze. Perché sapevo che questa sequenza avrebbe potuto causare qualche controversia, abbiamo girato il making of delle riprese dell’intera scena”. Le spiegazioni di Kaplan non sono però bastate tanto che su Twitter si sono scatenate tantissime reazioni di sdegno con richieste di disdire al più presto l’abbonamento a Netflix. Casa di produzione e distribuzione che interpellata da Indiewire non ha ancora rilasciato alcuna dichiarazione a riguardo.