Giustizia & Impunità

Terni, ex sindaco Pd e altri 19 rinviati a giudizio: a processo per “irregolarità nell’affidamento di appalti pubblici”

La decisione è stata presa dal giudice dell'udienza preliminare del Tribunale di Terni, Natalia Giubilei, che ha pronunciato anche la sentenza di non luogo a procedere, così come chiesto dal pm Raffaele Iannella, nei confronti di altri cinque indagati. L'ex primo cittadino, Leopoldo Di Girolamo, dovrà rispondere assieme a ex assessori e funzionari di concorso in turbata libertà degli incanti e in falsità ideologica

L’ex sindaco Pd di Terni e altre 19 persone sono state rinviate a giudizio per presunte irregolarità nell’affidamento di alcuni appalti pubblici a cooperative cittadine. Assieme a Leopoldo Di Girolamo andranno a processo, a partire dal prossimo 8 novembre, anche ex assessori delle varie giunte tra il 2009 e il 2017, dirigenti, funzionari e dipendenti comunali, oltre a rappresentanti delle cooperative coinvolte.

La decisione è stata presa dal giudice dell’udienza preliminare del Tribunale di Terni, Natalia Giubilei, che ha pronunciato anche la sentenza di non luogo a procedere, così come chiesto dal pm Raffaele Iannella, nei confronti di altri cinque indagati: un dirigente e tre dipendenti comunali, oltre al presidente della Coop Actl, Sandro Corsi, che quindi escono definitivamente dal procedimento. Un altro dirigente è stato invece prosciolto relativamente ad un solo capo d’imputazione.

L’inchiesta, il 2 maggio di un anno fa, aveva portato agli arresti domiciliari lo stesso ex sindaco, oltre all’allora assessore ai Lavori pubblici, Stefano Bucari, entrambi accusati di concorso in turbata libertà degli incanti e in falsità ideologica commessa dal pubblico ufficiale in atti pubblici. Secondo polizia e Guardia di finanza – che hanno condotto le indagini sotto il coordinamento della procura – frazionando le gare di affidamento e procedendo a ripetute proroghe – fino a 63 secondo gli inquirenti – l’amministrazione avrebbe aggirato le norme sugli appalti, favorendo le cooperative finite all’interno delle indagini.

I tre settori in cui sarebbero avvenuti gli illeciti sono la manutenzione del verde pubblico, servizi cimiteriali e gestione della cascata delle Marmore. “Nel corso del dibattimento – spiega il difensore dell’ex sindaco – dimostreremo che la condotta dell’amministrazione è stata sempre finalizzata a tutelare gli interessi dei soggetti svantaggiati che operavano nelle cooperative coinvolte, di tipo B”. Per la procura, invece, era stato architettato un “monopolio perfetto nel territorio ternano nel settore degli appalti di servizi al medesimo raggruppamento di imprese cooperative”.