Cronaca

Migranti, primo sbarco dell’era Salvini. Lui: ‘Alcune ong volontariato, altre affari’. E attacca Malta che replica: “Accuse false”

La Sea Watch arriverà sabato mattina nel porto di Reggio Calabria dopo oltre 80 ore di odissea e il rifiuto di Malta di dare assistenza a un'altra nave, la Seefuchs. Il capo del Viminale: "Non è possibile che rispondano sempre no". La risposta di La Valletta: "Rispettiamo obblighi". Il leader della Lega: "Ci dicano quante navi hanno attraccato nei loro porti"

“Una ong tedesca passa davanti a Malta, saluta e arriva in Italia: alcune ong fanno volontariato, altre fanno affari”. Nel giorno in cui il ministero dell’Interno autorizza il primo sbarco di migranti in Italia da quando al Viminale c’è Matteo Salvini, il leader della Lega distingue tra organizzazioni che operano bene nel Mediterraneo e quelle che invece fanno parte di “un preciso disegno al limite delle acque territoriali della Libia per fungere da taxi“. Da Como ha attaccato Malta: “Non è possibile che risponda no a qualsiasi richiesta di intervento”. Dal governo di La Valletta è arrivata la replica: “Neghiamo di non dare assistenza ai migranti”. E Salvini ha di nuovo risposto: “Ci dicano gli amici maltesi quante navi che trasportavano migranti hanno attraccato nei loro porti nel 2018, quante persone sono sbarcate, quante domande di asilo sono state esaminate e quante accolte”.

La cronaca racconta che nave Sea Watch, appartenente alla ong tedesca e con a bordo 232 migranti, ha ricevuto l’ok da parte del Viminale di attraccare a Reggio Calabria. La data fissata è per domani, sabato, intorno alle 8 del mattino: a quel punto terminerà l’odissea dell’imbarcazione che per oltre 80 ore ha vagato per i mari del Sar, dando anche assistenza ai 100 migranti salvati dalla Seefuchs. “I nostri 232 ospiti”, si legge sul profilo Twitter di Sea Watch, “sono sempre più malati ed esausti”. La guardia costiera di Roma aveva chiesto a Malta, porto più vicino, di intervenire per mettere in sicurezza la Seefuchs, ma i maltesi si sono rifiutati, e cosi da Roma è partito l’ordine di dare assistenza alla nave. A quel punto, sempre la guardia costiera ha ordinato alla Sea Watch di fare rotta verso l’Italia con il suo carico di migranti, ma il porto è stato assegnato solo stamattina. 

Salvini attacca Malta che rigetta le accuse – Salvini ha parlato in diretta streaming dalla prefettura di Como. “Non è possibile che Malta risponda no a qualsiasi richiesta di intervento, e così i migranti arrivano tutti in Italia”, ha detto il ministro dell’Interno. Il governo di Malta però respinge le parole di Salvini. La Valletta “nega di non dare assistenza ai migranti – è scritto in una nota – in riferimento alle notizie dei media italiani che citano il ministro dell’Interno”. Nella nota si sottolinea il rispetto “di tutti gli obblighi in ogni momento” compresi quelli “per le convenzioni internazionali” sulla sicurezza in mare. Alla risposta di Malta ha nuovamente replicato Salvini: “L’Italia vuole risolvere i problemi, non crearli“. “Ci dicano gli amici maltesi – domanda – quante navi che trasportavano migranti hanno attraccato nei loro porti nel 2018, quante persone sono sbarcate, quante domande di asilo sono state esaminate e quante accolte“.

“Alcune ong fanno volontariato, altre affari” – Sul regolamento che riguarda le ong che operano nel Mediterraneo, Salvini sostiene che così com’è non permette di “intervenire in maniera efficace“. “Stiamo lavorando sul fronte di queste ong, alcune delle quali fanno volontariato, altre fanno affari“, ha spiegato durante una conferenza stampa da Como. Secondo il ministro, “c’è un preciso disegno al limite delle acque territoriali della Libia per fungere da taxi“. Concetti molto simili a quelli espressi nell’agosto scorso da Marco Minniti in un’intervista al Fatto Quotidiano. Parlando di alcune ong in particolare, l’allora ministro dell’Interno aveva detto: “Non possono decidere loro di aprire corridori umanitari venendo a patto con i carnefici. Purtroppo quelle non hanno nulla a che vedere con operazioni di ricerca e salvataggio”.

Minniti: “Salvini, meno comizi e più al Viminale” – Proprio Minniti, ospite a ‘Circo Massimo’ su Radio Capital, dà un suggerimento al suo successore: “Stia più tempo al Viminale. Il ministro dell’Interno è espressione di una maggioranza politica ma nell’immaginario collettivo ha una vocazione terza”, dice il deputato Pd. “Se uno fa un comizio al giorno, magari prende qualche voto in più ma rischia di perdere credibilità”. Salvini ha risposto: “Porto in dote anni di ritardi. Non è serio che mi dia lezioni chi ha lasciato in eredità un iter di tre anni, da quando viene presentata domanda di asilo”. “Incontrerò a breve Minniti – ha aggiunto – lo ringrazio per il pochino che ha fatto e non per il tanto che non si è fatto”.

Fico incontra le ong: “Stato vicino a chi aiuta” – Il presidente della Camera Fico invece da Montecitorio ha commentato l’incontro con una delegazione di Medici senza Frontiere: “Chi fa solidarietà ha tutto il supporto dello Stato. Lo Stato deve essere vicino a chi soffre, ai più deboli, a chi viene considerato ultimo. La loro sofferenza è la mia sofferenza, la loro ricerca di dignità è la mia ricerca della dignità. Non solo sul tema dei migranti, ma sulle sofferenze in generale, dei diritti”, ha detto Fico. Alla domanda sulla distanza dalle posizioni del ministro Salvini, ha risposto: “Sono la terza carica dello Stato e non entro in questa questione”. Poi ha rimarcato che “anche nel Mediterraneo vanno supportate le persone e le organizzazioni che aiutano gli altri”. Dopo Msf, il presidente della Camera ha incontrato anche Amnesty International Italia. “Chi fa assistenza umanitaria nel Mediterraneo non va mai criminalizzato od ostacolato. Chiederemo un incontro prossimamente al ministro dell’Interno Salvini”, ha annunciato il presidente di Amnesty Antonio Marchesi

Gentiloni: “Governo aggressivo non rende Italia più sicura” – In mattinata sulla questione è intervenuto l’ex presidente del Consiglio, Paolo Gentiloni, ospite a Repubblica delle Idee in corso a Bologna. Sul fronte dell’immigrazione, ha sostenuto, l’Italia ha “ottenuto risultati eccezionali” grazie alla costruzione di un rapporto con la Libia e “ora di tutto abbiamo bisogno tranne che di un Governo aggressivo nei confronti di Paesi vicini nel Mediterraneo, aggressivo verso chi professa fedi diverse, di un Governo che non si accorge di quanto avvenuto a Rosarno dove è morta una persona che era uno di noi”. Quindi, ha concluso Gentiloni, “un Governo aggressivo su queste cose non mi fa sentire più sicuro: un’Italia aggressiva non è una Italia più sicura ma un’Italia in cerca di guai“.