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G7 Canada, Conte è d’accordo con Trump: “La Russia dovrebbe rientrare”. Tusk: “Usa sfidano ordine che hanno costruito”

Al via il vertice in Quebec. Il premier twitta condividendo l'auspicio del presidente Usa sul reintegro della nazione di Vladimir Putin. L'incontro con Junker: "Totale insoddisfazione dell’Italia per le proposte attualmente discusse". Incontri con Macron, May e Merkel che si era già detta contraria al reintegro di Mosca, esclusa dal 2014 dopo la crisi in Crimea. Trump a Conte: "Avete riportato una grande vittoria"

Donald Trump chiede che Mosca, esclusa dal 2014 dopo la crisi in Crimea, venga riammessa al tavolo dei grandi del pianeta. “Hanno espulso la Russia, dovrebbero reintegrarla. Dovremmo averla al tavolo dei negoziati”, ha detto il presidente americano lasciando la Casa Bianca prima di partire per il Canada dove parteciperà al G7 di Charlevoix. Se la reazione del Cremlino è stata quantomeno tiepida – “La Russia si concentra su altri formati“, è stato il commento del portavoce del Cremlino Dmitri Peskov – la proposta di Trump è stata subito condivisa dal presidente del Consiglio Italiano Giuseppe Conte, che ha inaugurato la sua prima missione internazionale con un endorsement via Twitter: “Sono d’accordo con il presidente Trump: la Russia dovrebbe rientrare nel G8. È nell’interesse di tutti”.  A margine del G7, c’è stato un breve e informale colloquio tra il presidente Usa e il premier. A renderlo noto è lo stesso Conte che posta su Instagram le foto mentre stringe la mano al Tycoon e passeggia insieme a lui nel parco del maniero sede del vertice. “Avete riportato una grande vittoria, sei il vincitore”, ha detto Trump a Conte, secondo quanto riferiscono fonti italiane.

Glaciale, invece, la posizione di Bruxelles sulla Russia. “Quello che mi preoccupa di più è vedere che l’ordine mondiale, basato su regole comuni, si trovi sfidato non dai soliti sospetti ma, sorprendentemente, dal suo principale architetto e garante: gli Stati Uniti”, il commento di Donald Tusk, presidente del Consiglio Ue. “Dobbiamo salvaguardare i principi dell’Unione Europea, tra i quali il fatto che gli Stati europei, come la Russia, debbano rispettare le regole internazionali. Certo, dobbiamo riaprire il dialogo con Mosca, ma in altri modi”.

Rispondendo in conferenza stampa prima dell’avvio del G7 a una domanda sull’appoggio del premier italiano alla proposta di Trump di far rientrare la Russia nel G8, Tusk ha affermato: “Sono convinto che i paesi europei del G7 avranno la stessa posizione” anche sulla Russia, “magari non nei dettagli, ma sulla linea generale”. “Non ci sono divergenze divergenze tra Italia e Europa”, ha aggiunto, con Conte ho avuto un “buon bilaterale, amichevole”.

A prendere in mano la situazione è stato il presidente francese Emmanuel Macron, durante il mini vertice dei leader Ue. L’Italia, secondo quanto si apprende, non intende creare strappi, ma vuole che la sua linea sia chiara. Ribadisce la necessità di aprire le porte a Putin e si mostra più morbida sui dazi. “Saremo portatori di una posizione moderata – spiega Conte -, cercheremo di capire le ragioni che portano ad assumere certe posizioni e ci comporteremo di conseguenza”. Macron, al termine dell’incontro, ostenta ottimismo, assicura che la linea europea è “unitaria e determinata” e posta un tweet con i leader che ridono insieme.

L’apertura sulle sanzioni: “Dialogo” – Conte già nel suo discorso in Parlamento aveva annunciato l’intenzione di dare nuovo impulso al dialogo col Cremlino. “Saremo fautori di una apertura alla Russia, che ha consolidato negli ultimi anni il suo ruolo internazionale in varie crisi geopolitiche. Ci faremo promotori di una revisione del sistema delle sanzioni, a partire da quelle che rischiano di mortificare la società civile russa”, aveva detto Conte, chiedendo la fiducia alle Camere. E provocando la replica del segretario generale della Nato Jens Stoltenberg : “Con la Russia dobbiamo mantenere il dialogo politico, ma le sanzioni economiche sono importanti”. Posizione condivisa da Angela Merkel, secondo la quale “l’annessione della Crimea è stata una lampante violazione del diritto internazionale. E questo giustifica l’esclusione della Russia dal G8”. Ma anche dagli stessi Stati Uniti con l’ambasciatore Usa alla Nato, Bailey Hutchinson, che aveva commentato le parole di Conte chiedendo che “sulla Russia crediamo che le sanzioni vadano mantenute fino a quando Mosca non cambierà il suo comportamento”.

Tusk: “Preoccupato da Usa” – E ora che sono arrivate le parole di Trump, Conte è tornato a parlare di sanzioni. “Siamo aperti al dialogo, ma questo non significa stravolgere un percorso definito, legato anche all’attuazione degli accordi di Minsk. Valuteremo le posizioni, dobbiamo ancora iniziare il G7″, ha detto il premier arrivando in Canada. “Sono convinto che i paesi europei del G7 avranno la stessa posizione” anche sulla Russia, “magari non nei dettagli ma sulla linea generale”, ha detto il presidente del Consiglio europeo Donald Tusk. “Ciò che più mi preoccupa – ha aggiunto Tusk – è che l’ordine mondiale basato sulle regole è sfidato, sorprendentemente, non dai soliti sospetti ma dal suo principale architetto e garante: dagli Stati Uniti“.

L’esclusione nel 2014 su spinta di Obama – L’uscita della Russia dal gruppo del G8 – in cui era entrata negli anni ’90 – risale a quattro anni fa in seguito alla annessione della Crimea da parte di Mosca, considerata dagli alleati europei un’aggressione nei confronti dell’Ucraina. L’espulsione fu decisa sotto la spinta proprio degli Sati Uniti allora guidati dall’amministrazione di Barack Obama, in nome del principio che i confini internazionali non possono essere ridisegnati con l’uso della forza. La mossa di Trump rischia ora di accrescere enormemente le tensioni tra Usa ed Europa, dopo la vicenda dei dazi e il ritiro degli Stati Uniti dall’accordo sul programma nucleare dell’Iran. La dichiarazione del presidente, tra l’altro, arriva mentre lo stesso è al centro delle indagini sul indagini sul cosiddetto Russiagate. A questo proposito Trump ha spiegato ai cronisti: “Io non sono al di sopra della legge ma ho l’assoluto diritto di concedermi la grazia. Ma non lo dovrò mai fare perché non ho fatto nulla di male, come tutti sanno. Non c’è stata collusione tra la campagna elettorale e Mosca, non c’è stata ostruzione, è tutta fantasia artefatta, è una caccia alle streghe”.

Conte: “A Tusk e Junker ho espresso nostra insoddisfazione su migranti” – Dopo il tweet pro Mosca, Conte ha quindi tenuto il suo primo incontro bilaterale con il presidente del Consiglio europeo Donald Tusk. Sul tavolo una delle priorità del governo M5s – Lega: il dossier migranti. Il presidente del consiglio ha espresso le proprie convinzioni sul tema del regolamento di Dublino. “C’è totale insoddisfazione dell’Italia per le proposte attualmente discusse, l’Italia non può essere lasciata sola nella gestione dei flussi migratori. Vogliamo un’Europa più forte ma anche più solidale”, ha detto Conte alla fine dell’incontro.  Tusk ha proposto al presidente del consiglio di rivedersi prima del Consiglio europeo di fine giugno per approfondire il tema. Poi ha twittato una foto con il premier italano scrivendo: “Onorato di aver incontrato il premier Giuseppe Conte per il suo primo bilaterale. Colloqui buoni, positivi su G7,Uem, migranti e Russia. Abbiamo concordato di incontrarci a Roma prima del vertice europeo di giugno”.

“Sui dazi nostra posizione moderata” – Arrivato in Canada Conte ha parlato anche dei dazi, tema sul quale sarà portatore “di una posizione moderata, cercheremo di capire le ragioni che portano ad assumere certe posizioni e ci comporteremo di conseguenza. C’è molta conflittualità, ci sono state dichiarazioni anche molto veementi di Trump e dei partner europei. Noi siamo qui per valutare le varie posizioni, com’è nelle nostre corde saremo portatori di una posizione moderata. Cercheremo anche le valutazioni alla base delle diverse posizioni e ci comporteremo di conseguenza”.

Il bilaterale con la Merkel – Un colloquio bilaterale tra la cancelliera tedesca e Conte si è svolto a margine del G7 in Quebec. Tra i temi, a quanto riferiscono fonti italiane, c’è stata la Libia: Merkel ha sottolineato il lavoro importante fatto finora dall’Italia nel Paese del Nord Africa. Conte l’ha ringraziata per le sue parole su come Roma sia stata lasciata sola dall’Europa. Il presidente del Consiglio ha inoltre affermato la necessità di abbandonare la politica di austerity in Ue: nessun accenno, assicurano fonti del governo, a possibili sforamenti del deficit ma la sottolineatura delle riforme che l’Italia intende fare e dei necessari investimenti. Merkel si è mostrata molto preparata sul nuovo governo italiano e, dopo aver chiesto conferma che se ne occuperà Luigi Di Maio, ha proposto i centri per l’impiego tedeschi come un esempio per la riforma annunciata dai gialloverdi.

Gli altri incontri del premier in Canada – Dopo il bilaterale con Tusk, Conte ha incontrato anche Jean Claude Juncker (ma sarà presente lo stesso presidente del consiglio europeo. Poi ha partecipato al vertice promosso dal francese Emmanuel Macron con Angela Merkel e Theresa May. Quindi il premier ha visto singolarmente Merkel e Macron, mentre dovrebbe incontrare May sabato 9 giugno.  Sul G7 è intervenuto anche l’ex premier Paolo Gentiloni. Il vertice – dice l’esponente del Pd – “avviene in un momento delicatissimo per i rapporti transatlantici. È un incontro molto importante, occorre trovare un binario per non esacerbare quelle tensioni che in questo momento ci sono, tensioni a livello commerciale”. L’ex presidente del consiglio dice di non avere “particolari consigli da dare al presidente del consiglio Conte. Gli faccio gli auguri: io la penso in modo sideralmente diverso dal Governo appena nato, ma non credo che le istituzioni siano scatolette di tonno e quindi faccio gli auguri”.