Cronaca

Migranti, incendio in un edificio per l’accoglienza in Molise. Il sindaco: “Non escludo gesto xenofobo”

L'episodio è avvenuto in uno stabile di Pescolanciano, in provincia di Isernia, che doveva ospitare un Cat (centro di accoglienza temporanea) con 15 richiedenti asilo in arrivo. I carabinieri indagano per incendio doloso, mentre il primo cittadino ha annunciato che ha chiesto aiuto al ministro Salvini

Doveva ospitare 15 richiedenti asilo il vano di un edificio che è stato distrutto nella notte da un incendio a Pescolanciano, in provincia di Isernia. Sul posto i vigili del fuoco e i carabinieri, che hanno sequestrato lo stabile e indagano per incendio doloso. “Non escludo che si possa trattare di un gesto xenofobo“, ha dichiarato il sindaco del Paese, Manolo Sacco. Da quanto si apprende, nei giorni scorsi i cittadini avevano espresso la loro contrarietà all’ipotesi dell’arrivo di migranti adulti e si erano detti disponibili ad accogliere solo minori non accompagnati. Il proprietario dell’edificio dove è scoppiato l’incendio, invece, aveva subito atti vandalici nella cappella di famiglia al cimitero.

“Sono pronto a restituire la fascia al Prefetto di Isernia perché non mi sento tutelato: viviamo in un clima di terrore“, ha spiegato Sacco, che però ci tiene a difendere i suoi concittadini. “Condanno duramente il gesto, ma abbiamo bisogno di aiuto. La popolazione è stanca di vedere certi abusi. Lo stabile incendiato non è in regola – ha aggiunto – si trova su una strada a scorrimento veloce e, quindi, senza possibilità di prevedere strisce pedonali. Inoltre lì accanto c’è un distributore di benzina e gas non bonificato. Ma come si può autorizzare? È questo che la popolazione contesta, non l’accoglienza o il colore della pelle“. Per risolvere la situazione, il primo cittadino di Pescolanciano ha deciso di scrivere una lettera al ministro dell’Interno Matteo Salvini. “Gli ho detto che sono il sindaco di un paese di 900 abitanti e ho bisogno di una mano. Gli ho chiesto di prendere in considerazione quello che sta succedendo qui, proprio a lui che anche prima di diventare ministro ha dedicato grande attenzione al problema. Da Salvini mi aspetto un aiuto concreto“.

L’edificio doveva ospitare un Cat, un centro di accoglienza temporanea, in gestione a una Cooperativa privata. Nell’area dove si è verificato l’incendio erano già pronti i i letti e gli armadietti per accogliere i 15 richiedenti asilo. Ma ora è andato tutto in fumo. Il sindaco di Pescolanciano ha raccontato di essere stato lui a chiamare le forze dell’ordine. “Abito poco distante dallo stabile in questione – ha detto – durante la notte mi sono alzato e dalla finestra del bagno ho notato le fiamme”. L’ipotesi del primo cittadino è che possano esserci state delle “interferenze esterne“. “A Pescolanciano mi sento di dire che non ci sono persone che possano aver fatto un gesto del genere, ma non è possibile garantirlo al 100 per cento”, ha concluso.