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Governo, Renzi: “Se passava referendum questo casino non c’era. Ora darò una mano a Pd, ma da dietro”

Sergio Mattarella? Ha una pazienza straordinaria con questi. Se avesse avuto un po’ meno pazienza, avrebbe chiamato il 118. Io penso che neanche il mago Otelma possa prevedere quei due (Salvini e Di Maio, ndr)”. Così a Otto e Mezzo, su La7, si pronuncia il senatore Pd, Matteo Renzi, che aggiunge: “Il M5s mi ha sempre insultato dicendo “premier non eletto da nessuno” e poi hanno proposto Giuseppe Conte come presidente del Consiglio. Ed è uno che non è mai stato eletto nemmeno in un consiglio pastorale. Visto che ha l’abitudine di compilare i curricula, credo che, se Conte avesse fatto l’esperienza di consigliere pastorale, avrebbe scritto sul curriculum “rilevanti esperienze ecclesiastiche come monsignore””. E aggiunge: “M5s e Lega hanno strillato in tutte le piazze contro le istituzioni. Stanno cercando di sfasciare il sistema istituzionale. Ecco perché il Pd non deve fare semplicemente opposizione, ma costruire. Sono convinto che Di Maio e Salvini siano antifascisti. I fascisti sono quelli che vogliono fare la marcia su Roma, di cui hanno parlato alcuni congiunti di Alessandro Di Battista“. Poi precisa: “Non credo che il Pd andrà mai con Forza Italia alle prossime elezioni, sono contrario. Diverso è dire a tanti elettori delusi di Forza Italia: ‘Volete dare il voto a Salvini?’. Credo che molte di queste persone moderate voteranno per un fronte repubblicano. Io ci metterei la firma per avere il 41%, come al referendum del 4 dicembre. Dopodiché, se passava il referendum costituzionale, questo casino non c’era”. Riguardo al suo futuro, l’ex segretario dem afferma: “Cosa farò? Il Pd non si può permettere l’ennesima discussione interna, io mi metto a dare una mano dietro. Una vita da mediano, dopo aver fatto il centravanti alle europee del 2014 e al referendum del 2016. A queste elezioni abbiamo giocato senza schema e si sono visti i risultati. In 5 anni abbiamo rimesso a posto i conti e l’Italia stava andando bene. In 86 giorni quei due hanno disintegrato la credibilità internazionale del Paese”. Poi chiosa: “Nel Pd c’è un sacco di bella gente. L’importante è che non si faccia quello che stato fatto a me. Quando ho vinto due volte le primarie Pd, dal giorno dopo ha iniziato a spararmi addosso il fuoco amico dei Michele Emiliano. Mi hanno massacrato tutti i giorni, nonostante che io avessi avuto il consenso della nostra gente”