Politica

Di Maio a Che tempo che fa: “Nel governo sì a criminali e no a incensurati” e chiede messa in stato d’accusa di Mattarella

Queste le prime dichiarazioni di Luigi Di Maio intervenuto telefonicamente nel mezzo della trasmissione Che Tempo Che Fa di Fabio Fazio su Rai 1: “Volevo trasmettere quanto siamo arrabbiati in questo momento eravamo a poco dal formare un governo del cambiamento. Il presidente ha respinto la lista dei ministri perché c’era dentro un ministro reo di aver criticato in passato nei suoi libri l’unione Europea e l’attuale situazione dei trattati che per esempio stanno distruggendo gli agricoltori, i lavoratori. Io sono veramente allibito perché c’è una maggioranza in Parlamento che ha espresso un Presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, una lista di ministri e non è stata accettata. In questo Paese si può essere delinquenti, corrotti, sotto indagine per mafia, per corruzione, si può essere condannati per frode fiscale e si può fare il ministro. Ma se ti permesso di criticare in passato i trattati che girano intorno all’Unione Europea non sei degno di fare il ministro. Questo è inaccettabile quindi le chiedo di permettermi dal vostro studio di dire una cosa: io chiedo di parlamentarizzare questa crisi istituzionale utilizzando l’articolo 90 della Costituzione che riguarda le responsabilità del Presidente della Repubblica. Non posso che chiedere al parlamento di discutere questo tema perché in 85 giorni ha fatto di tutto per non permetterci di andare al governo: abbiamo avuto in passato al governo dei criminali e ci potevano stare , noi avevamo presentato tutti incensurati”