Calcio

Inchiesta antimafia, la procura della Figc deferisce Paolo Cannavaro, Pepe Reina e Aronica: “Rapporti con camorristi”

I tre giocatori sono finiti nel mirino dopo un'inchiesta della Dda di Napoli su personaggi legati al clan Lo Russo e i fratelli Esposito, arrestati due volte nell'ultimo anno. Le carte dell'indagine sono state acquisite dalla procura Figc, che ha deciso di deferirli al Tribunale federale nazionale. Citate per responsabilità oggettiva anche Napoli, Sassuolo e Palermo

Pepe Reina, Paolo Cannavaro e Salvatore Aronica andranno a processo sportivo per i presunti favori concessi a personaggi legati al clan camorristico Lo Russo e per le “inopportune e assidue frequentazioni” con i titolari dell’agenzia di scommesse Eurobet di piazza Mercato a Napoli. Di chi si tratta? Secondo gli inquirenti, dei fratelli Esposito, noti imprenditori partenopei arrestati per intestazione fittizia di beni a inizio maggio e già nel mirino della Dda partenopea dallo scorso luglio.

I tre giocatori – non coinvolti nell’inchiesta penale – sono stati deferiti alla sezione disciplinare del Tribunale federale nazionale dalla procura della Figc a seguito dell’inchiesta condotta dalla Distrettuale antimafia di Napoli, che ha inoltrato le carte dell’indagine alla Federcalcio. Nel provvedimento della procura sportiva sono citate per “responsabilità oggettiva” anche le tre squadre dove Reina, Cannavaro e Aronica erano tesserati come calciatori all’epoca dei fatti contestati (dal 2009 a oggi): Napoli, Sassuolo e Palermo.

Oltre ai rapporti con i fratelli Esposito, a Reina viene contestato il fatto che la frequentazione avrebbe portato a “scambio di cortesie” come la “disponibilità d’uso di auto di grossa cilindrata di proprietà” di Gabriele Esposito e “agevolazioni all’accesso in zona riservata dello stadio San Paolo in occasione delle gare ufficiali”. Secondo la procura federale, inoltre, Cannavaro ha tentato di vendere un orologio di oltre 400mila dollari “di dubbia provenienza”, di aver fornito a Gabriele Esposito la sua carta di credito per mettere in piedi delle truffe e di aver cercato di ottenere dal Napoli due biglietti omaggio in favore di “soggetti notoriamente affiliati o attigui al clan camorristico Lo Russo”.

Proprio per quest’ultima accusa sono finiti nel mirino degli inquirenti anche Giovanni Paolo De Matteis, team Manager del Napoli, il responsabile della biglietteria Luigi Cassano e Alessandro Formisano, direttore commerciale marketing della squadra partenopea. Tutti e tre, insieme a Cannavaro, sono stati deferiti per “associazione finalizzata alla commissione di illeciti”. Per Cannavaro, Aronica e Reina si apre ora l’iter giudiziario del processo sportivo. A decidere le loro sorti sarà la sezione disciplinare del Tribunale federale nazionale.