Scienza

Via Lattea, scoperte due stelle “intruse”: sono velocissime e forse arrivano da un’altra galassia

Lo indicano indicano le analisi preliminari, riportate da Science sul suo sito, del catalogo di 1,3 miliardi di stelle compilato dal satellite Gaia, dell’Agenzia spaziale europea (Esa) e appena reso disponibile agli astronomi di tutto il mondo

Sono velocissime e forse arrivano da un’altra galassia, la Grande Nube di Magellano. Scoperte due stelle “intruse” della Via Lattea come indicano le analisi preliminari, riportate da Science sul suo sito, del catalogo di 1,3 miliardi di stelle compilato dal satellite Gaia, dell’Agenzia spaziale europea (Esa) e appena reso disponibile agli astronomi di tutto il mondo.

Il catalogo è una delle più grandi banche dati dell’astronomia: contiene informazioni su posizione, movimento, luminosità e colori raccolte dal satellite lanciato nel 2013. In pochi giorni dal rilascio dei dati, avvenuto il 25 aprile, c’è stato già un diluvio di scoperte, tutte pubblicate sul sito arXiv. Per esempio il gruppo guidato da Tommaso Marchetti all’università di Leida, nei Paesi Bassi, si è concentrato sulle stelle che si muovono velocemente, che sono molto affascinanti perché, ripercorrendo a ritroso la loro traiettoria, è possibile risalire al luogo da dove arrivano e agli eventi violenti che le hanno ‘accelerate’.

Grazie ai dati di Gaia, è stato confermato che anche un’altra stella velocissima, nota dal 2005 e chiamata HVS3, arriva dalla Grande Nube di Magellano, addirittura dal ‘cuore’ della galassia, come dimostra Denis Erkal, dell’università britannica del Surrey. Gli astronomi ipotizzano che tutte queste stelle potrebbero aver ricevuto un ‘calcio’ dalla forza di gravità di un grande buco nero presente nella Grande Nube di Magellano. Altri astronomi si sono concentrati sullo studio delle nane bianche, i resti di stelle simili al Sole: Ken Shen, dell’università della California a Berkeley, ne ha scoperte tre che sfrecciano velocissime, a circa 2.400 chilometri al secondo. Le tre stelle secondo gli astronomi, un tempo ruotavano in coppia con una stella dalla massa più grande, che quando è esplosa come supernova avrebbe scagliato la compagna nello spazio.

L’articolo su Science