Mafie

Camorra, arrestati 3 fratelli: intestazione fittizia di beni per conto di due clan. “Frequentavano i calciatori del Napoli”

I fratelli Esposito, noti personaggi della movida partenopea, erano già stati arrestati a luglio dello scorso anno con la stessa ipotesi di reato. Sequestrate aziende, un centro scommesse, un bar-ristorante e una discoteca spesso frequentati dai giocatori azzurri (tutti estranei all'inchiesta)

Facevano la “bella vita” e lo mostravano anche sui social. Locali, ristoranti, la frequentazione con i giocatori della squadra partenopea. Ma secondo la Dda di Napoli, i soldi che servivano per mantenere quel tenore erano il frutto dell’intestazione fittizia di beni per conto dei clan Contini e Sarno.

Per questo i pm dell’Antimafia napoletana hanno chiesto e ottenuto l’arresto di tre fratelli, noti imprenditori. In manette sono finiti Gabriele, Francesco e Giuseppe Esposito oltre a Diego Della Monica, ritenuto il loro prestanome. Ai domiciliari invece le mogli di due di loro, Teresa Esposito e Carmela Russo.

Le aziende degli Esposito – tutte sequestrate dalla Dia – sono attive principalmente nella commercializzazione e distribuzione di giocattoli. Ma i tre sono anche i proprietari di un centro scommesse in piazza Mercato, un bar-ristorante in zona Chiaia e la discoteca Coroglio Club Partenopeo. Locali, quest’ultimi, spesso frequentati da calciatori del Napoli, tutti estranei all’indagine. Al Coroglio, ad esempio, la scorsa settimana il portiere Pepe Reina ha organizzato la sua festa per salutare i compagni di squadra.

Nel corso dell’inchiesta, i magistrati hanno anche avuto il sospetto – sul quale non sono stati trovati riscontri – che i fratelli Esposito fosse anche al centro di un giro di combine calcistiche. Proprio in questo filone d’indagine erano emersi i contatti con i giocatori del club partenopeo.

I fratelli Esposito erano già stati arrestati a luglio dello scorso anno per una inchiesta sempre su intestazioni fittizie di beni per conto di clan centrata sulla sala scommesse ma erano stati scarcerati dal tribunale del Riesame.