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M5s, il deputato amico di Mattarella: “Tornare al voto? Iattura. Riproviamo con Lega”. Poi dice: “Mai smentito Di Maio”

Il parlamentare siciliano vicino al presidente della Repubblica, in due interviste a Corriere e Stampa, ha espresso le sue perplessità sul ritorno al voto. E "da vecchio democristiano" si è augurato un compromesso. E sull'ex Cavaliere: "Forse troppo diretti a definirlo pluricondannato. E' persona lungimirante da cui può arrivare una soluzione". Poi la precisazione: "Condivido totalmente le scelte del capo politico 5 stelle"

“Tornare al voto sarebbe una iattura”. Il governo? “Si può fare, con una tregua bilaterale Di Maio-Salvini“. Di Maio premier? “Non è questione di nomi”. Berlusconi? “Forse troppo diretti a definirlo pluricondannato. E’ persona lungimirante e intelligente. Da lui potrebbe venire un’iniziativa che ci apra la strada”. Il deputato M5s Giorgio Trizzino, chirurgo siciliano definito amico di Sergio Mattarella perché da giovane vicino al fratello del presidente Piersanti, in un’intervista raccolta da Corriere della Sera e Stampa, ha parlato della sua visione dei fatti di questi giorni. E non ha nascosto la sua preoccupazione per la nuova linea di Luigi Di Maio: “Al voto subito”. Poi nel pomeriggio ha precisato: “Non ho mai voluto né pensato di mettere in discussione o smentire Di Maio, di cui condivido totalmente le scelte fatte, inclusa quella di non accettare un governo con Silvio Berlusconi“.

Trizzino ha parlato della necessità di fare compromessi: “Da vecchio nostalgico democristiano penso che bisogna trovare un compromesso ma vedo che i giovani mancano un po’ di pazienza… Non possiamo lasciare questo grande peso solo al Presidente Mattarella. Ma per farlo si deve evitare di essere capricciosi e di non parlare con gli altri. Servono un pizzico di modestia, creatività e ponderazione”. Quindi ha aggiunto, tornare al voto “sarebbe una iattura, sancirebbe la perdita di affidabilità nei contesti internazionali. Noi abbiamo il dovere di dare risposte alle urgenze, tranquillizzando tutti gli elettorati”.

Trizzino ha proposto di “cercare una tregua bilaterale, per trovare una condizione governativa, individuata dal Presidente Mattarella, transitoria, che consenta alle forze di dialogare e che porti a un governo vero e proprio, lasciando al Capo dello Stato più respiro: come un seme da cui nasce una rosa. Consentirebbe una pacificazione e la ripresa del dialogo tra i due partiti che più si fanno il filo”, M5s e Lega. “Penso che Berlusconi sia lungimirante e non stupido”, ha detto a la Stampa. “Forse siamo stati un po’ troppo diretti nel definirlo un pluricondannato recidivo. Lui stesso può aiutare a trovare una soluzione”.

Trizzino ha anche detto che Salvini e Di Maio “devono riprendere il dialogo”. Ma più che a un passo indietro di Berlusconi, “io penso a un passo avanti di Salvini e Di Maio. E poi Berlusconi non è Forza Italia”. Sul dialogo con Fi “ci siamo già ammorbiditi. Salvini può essere il garante”. Per tornare allo schema Lega-M5S non basta “una settimana. Ci vogliono almeno 4-5 mesi”, nel frattempo “decide il Presidente. Un esecutivo transitorio per il Def e per tranquillizzare. Poi, dal seme può nascere una rosa”. Un governo di tutti, del Presidente, “mi sembra debolissimo”, ma se si tornasse alle urne “sarebbe un danno per tutti. Se la premiership di Di Maio è irrinunciabile “non sta a me dirlo. Decide il Presidente. Ma Di Maio ha detto che non ragioniamo di poltrone, ma di metodo”. E ora? “Andrei verso un governo di pacificazione. E toglierei un peso al Presidente”.