Cronaca

Livorno, esplode un serbatoio in porto: 2 operai morti. Nogarin: “Più rabbia che dolore”. Rossi: “Bollettino di guerra”

Le vittime stavano effettuando alcuni lavori di manutenzione fuori dalla cisterna, svuotata dopo aver contenuto acetato di etile. E' il quinto incidente sul lavoro mortale in 9 anni nell'area dello scalo toscano. La segretaria della Cisl: "Non si può continuare a morire di lavoro"

Due operai sono morti a causa di un’esplosione avvenuta in un’area di un deposito combustibili del porto industriale di Livorno. Si tratta di due dipendenti della Labromare, ditta che si occupa di bonifiche ambientali. Uno degli operai è morto sul colpo, mentre per l’altro i medici hanno constatato durante il trasporto in ospedale che non c’era più niente da fare.

Secondo una prima ricostruzione i due stavano lavorando per alcuni lavori di manutenzione all’esterno del serbatoio numero 62, che si trova all’interno del deposito Costiero Neri, all’accosto 29 del porto. La cisterna al momento dell’esplosione era stata svuotata dopo che all’interno era stato stoccato acetato di etile. Il serbatoio, dopo l’esplosione, si è inclinato, ma non è scoppiato alcun incendio, il che farebbe ipotizzare per un’esplosione da gas o da vapore (ma tutto è ancora da verificare). Sul posto stanno lavorando squadre dei vigili del fuoco, che sono arrivati anche con una motobarca via mare, oltre ai tecnici dell’azienda e alle ambulanze coordinate dal 118. 

La Labromare, l’azienda per la quale lavoravano i due operai, è un’azienda livornese da 40 anni attiva nella raccolta, trattamento e smaltimento dei rifiuti portuali ed è leader del settore in Italia. Tra gli altri servizi ha anche due impianti per il trattamento delle materie oleose e delle acque di sentina delle navi.


video di Emilia Trevisani

Secondo una verifica del Tirreno si tratta del quinto incidente sul lavoro mortale in 9 anni nel porto di Livorno. Un episodio “che addolora tutti – commenta la segretaria generale della Cisl Annamaria Furlan – Ora basta. Non si può continuare a morire di lavoro. Il primo maggio sarà una giornata di lotta e di denuncia forte. Sicurezza e salute sono una questione nazionale”. Il sindaco Filippo Nogarin ha interrotto le sue visite istituzionali a Firenze per tornare in città: “In questo momento – ha detto Nogarin – più forte del dolore è solo la rabbia. Tutto questo è inaccettabile. Quanto ancora, mi chiedo, deve allungarsi l’elenco delle vittime e delle tragedie consumate sui luoghi di lavoro prima che si riesca a fare qualcosa?”.

A Livorno è arrivato anche il presidente della Regione Toscana Enrico Rossi. “Giorno orribile per il lavoro in Toscana – twitta il governatore – Un bollettino di guerra. Massa, Livorno, Massa Marittima, Terranuova Bracciolini. Mi sto recando a Livorno per il tragico incidente avvenuto intorno alle 14″. Tra i casi citati c’è anche quello di Massa, dove un operaio della Sanac, azienda nella zona industriale apuana che tratta materiale edile refrattario, è rimasto ferito per un’esplosione avvenuta nel reparto di miscelazione.