Società

Le Ferrovie dello Stato odiano i viaggiatori. Anche quelli ricchi

Ondata di flashmob per convincere le Ferrovie dello Stato ad amare l’umanità. In quest’Italia dell’assurdo conclamato c’è gente che ha difficoltà a mettere al primo posto la gente che si alza presto al mattino e prende il treno locale per andare a lavorare. Così i treni sono sporchi, sovraffollati, insicuri, in ritardo e con orari decisi da disturbati aritmetici.

L’Alta Velocità per alcuni è un sacco figa, mentre il pendolare rovina il panorama. E di questo non c’è da stupirsi perché l’ideologia classista è dura a morire, più facile che muoia un pendolare per un treno che si ribalta perché il binario era sostenuto da un pezzo di legno. È invece stupefacente scoprire che ai vertici delle Ferrovie c’è qualcuno che ce l’ha anche con i ricchi, compresi quelli che viaggiano in primissima classe. Forse qualche militante estremo di Potere al popolo, forse qualche nichilista esistenziale che odia l’umanità in toto per il solo fatto che siam bipedi…

Hai notato che spesso le vetture di super prima classe stanno in testa al treno? Cioè sono i primi a morire se il Frecciarossa si schianta a 300 all’ora! Un sano classismo dovrebbe indurre a tenere i ricchi al centro del treno, così sono più protetti… Capite la sottile vendetta dei giustizieri ferroviari? Vogliono che su un Frecciarossa un ricco abbia la stessa probabilità di morire di un povero.

E che le poltrone delle classi inferiori fossero scomode lo si sapeva. Quando Giugiaro disegnò il mitico 450 e le Fs si accorsero che era comodo anche per le seconde classi, e si poteva dormire belli tranquilli perché la reclinabilità dello schienale era ottimale, qualcuno andò su tutte le furie. Licenziarono il colpevole, Giugiaro, e assunsero il Pininfarina, un designer sadico che fece delle sedute soprannominate SCOGLIOSI. Scongiurò il pericolo che qualcuno dormisse in treno studiando l’inclinazione in modo maniacale. Sulle sedute di seconda classe voleva anche infilare dei chiodi random ma poi lo dissuasero… Non pago, Pininfarina aggiunse quel cuscino sporgente dietro la nuca, un capolavoro politicamente corretto antidiscriminatorio, in quanto se hai la gobba stai veramente comodo. Se non ce l’hai cazzi tuoi.
Ora sui Frecciarossa si sta veramente una CHIAVICA. Perfino nelle classi superiori: poltrone immense ma non sai come trovare una posizione decente. E se fai il cattivo ti danno da mangiare, gratis, gli gnocchi e la similfrittatacolnomefrancese di Cracco. Uno che quando era giovane faceva a gara con Pininfarina a chi strappava più ali alle mosche.
E che dire dell’orario dei treni. Ma chi l’ha scritto? Hanno usato un computer o hanno fatto tutto con le conchiglie e i bastoncini di legno? Com’è che i treni delle linee ferroviarie orizzontali hanno orari tali per cui se parto da Perugia per Milano spesso devo aspettare a Firenze 45 minuti per la coincidenza? Ma chi c’avete messo alla razionalizzazione dei flussi? Quello sderenato di Frankenstein? E che dire della stazione dell’Alta Velocità di Bologna?

Una cattedrale che doveva ospitare un centro commerciale. Forse per questo non hanno messo le panche per sedersi lungo i binari… Così la gente, dovendo stare in piedi, non avrebbe bivaccato lungo i binari dedicando più tempo allo shopping. Ma il centro commerciale al piano superiore non c’è. Qualche migliaio di metri quadrati di cattedrale inutilizzati. Ma chissenefrega, mica sono loro i soldi. E comunque per ritorsione per l’impossibilità di piazzare decine di negozi di lusso (???) han deciso che in nessun caso avrebbero arretrato dalla decisione di NON mettere le panchine. Così i viaggiatori imparano, soprattutto se son vecchi, stanchi, malati o soltanto pigri. Tutti in piedi ad aspettare il treno di lusso. Schiena dritta! E vedi subito chi sono gli scarti sociali: gentaglia che si accascia per terra: che schifo!

Per tutti questi motivi abbiamo deciso di lanciare una campagna contro il sadismo ferroviario iniziando con un flashmob proprio alla stazione di Bologna AV. Altri assalti comici seguiranno stazione per stazione, binario per binario.

Noi seguiamo la filosofia Shanghai: non attaccare mai il cuore del problema, inizia dalle questioni più facili e banali e di lì dilaghi grazie a iniziative stupefacenti con risultato immediato. Si tratta di cercare le linee di minima resistenza: nessuno può dire che abbia senso non mettere le panchine lungo i binari dell’Alta Velocità di Bologna. Quindi iniziamo da qui. Vinceremo facile…

Il nostro obiettivo strategico è indurre le Fs ad amare maggiormente il genere umano, i pendolari in particolare, ma anche gli altri. Che se magari la gente viaggia comoda, e non deve per forza aspettare il treno in piedi o sdraiata per terra, e mangiare quella roba lì di Cracco, magari poi anche i capitalisti diventano più buoni.
Qualcuno dirà che con questi metodi comici non si ottiene niente. Ascolta me, pallino, son cinquemila anni che le persone serie hanno il controllo del mondo. Mi sembra che visti i risultati sia il caso di dare una possibilità ai buffoni!