Mondo

Venezuela, l’opposizione: “Elezioni del 22 aprile sono simulazione fraudolenta. Non parteciperemo”

Il Tavolo di Unità Democratica (Mud) chiede "vere elezioni" entro l'anno, ma si rifiuta di partecipare a quelle del 22 aprile. Intanto il governo Maduro ha iniziato la prevendita del Petro, criptovaluta nazionale, per affrontare "il blocco finanziario" da parte degli Stati Uniti e "sconfiggere il dollaro"

“Non contate sull’Unità né sul popolo venezuelano per avallare quella che è una simulazione fraudolenta e illegittima delle elezioni presidenziali”. A parlare è Angel Oropeza, portavoce dell’alleanza di opposizione, che in una conferenza stampa a Caracas ha annunciato che la coalizione dei partiti di opposizione in Venezuela del Tavolo di Unità Democratica (Mud) non parteciperà al voto. “La nostra strategia sistematica e persistente persegue un obiettivo chiaro – continua Mud nel suo comunicato pubblicato anche su Twitter -, che è il superamento dell’attuale tragedia sociale e il cambio, il prima possibile, del regime. Per questo abbiamo iniziato a partire da oggi una campagna affinché si tengano vere elezioni quest’anno, come unica via per iniziare a uscire dalle gravi difficoltà che bastonano il nostro popolo. La Unidad Democratica ha dimostrato la sua fedeltà nel difendere i venezuelani da un regime interessato soltanto alla sua permanenza al potere a costo della sofferenza di tutto il popolo”.

Intanto il paese continua a sprofondare in una crisi sempre più profonda. Il governo ha iniziato il 20 febbraio la prevendita del Petro, criptovaluta nazionale sostenuta dalle riserve di oro, petrolio e gas del Paese lanciata dal presidente Nicolas Maduro per affrontare “il blocco finanziario” da parte degli Stati Uniti e “sconfiggere il dollaro”. “Diamo il formale inizio, con successo, all’implementazione della nostra criptovaluta, il Petro, e della sua prevendita“, ha annunciato oggi il vicepresidente Tarek El Aissami dal palazzo presidenziale di Miraflores a Caracas. Nel suo discorso, il funzionario ha sottolineato che “il Venezuela è all’avanguardia con i tempi futuri” grazie al “Petro”, che “si pone come una potente iniziativa del governo, che offre tutte le possibilità per mettere il mercato della moneta digitale alla portata di tutto il popolo”.

Oggi “è un giorno che passerà alla storia, siamo il primo stato che lancia la sua ‘criptominiera’ supportata dalle riserve e ricchezze naturali” del Paese, ha sottolineato El Aissami, spiegando che il manuale per l’acquisizione e la vendita di Petro sarà pubblicato sul sito web del sistema, nel quale sarà spiegato il modo per poter accedere alla moneta digitale per le persone fisiche e giuridiche del Venezuela e straniere. Il totale delle risorse di criptomoneta emesse sarà di 100 milioni senza emissioni straordinarie. Di questi, 82,4 milioni sono disponibili per la prevendita. Il 44% degli 82,4 milioni sarà offerto in una prevendita privata e a offerta pubblica iniziale, mentre il 38,4% sarà destinato alla vendita ai privati. Il restante 17,6% sarà trattenuto dalla Soprintendenza delle Criptovalute del Venezuela.

L’inizio della prevendita del Petro è stato criticato da Henrique Capriles, per due volte candidato presidenziale dell’opposizione, dichiarando che il governo di Maduro ha distrutto il “bolivar forte”. “A proposito del Petro, cosa hanno fatto al forte bolivar? Lo hanno distrutto!”, aggiungendo che “sono loro (i membri del governo) che devono andarsene, i colpevoli del disastro economico e sociale!”. La criptovaluta venezuelana è stata criticata e messa in discussione da diversi economisti ed esperti nel Paese e all’estero.