Elezioni Politiche 2018

Caso restituzioni M5s, il portavoce di Renzi corregge Renzi: “Ovviamente paragone Di Maio-Craxi non sta in piedi”

Marco Agnoletti è intervenuto dopo che il segretario dem, intervistato su La7, aveva paragonato le frasi del grillino a quelle di Craxi su Mario Chiesa. Bobo Craxi su Twitter: "Un paragone miserabile pronunciato dal capo della banda dello scandalo Consip ed Etruria"

Il paragone Di Maio-Craxi? “Ovviamente non sta in piedi. Mi scuso con chi si è sentito offeso”. A dirlo è lo stesso portavoce di Matteo Renzi, dopo che, intervistato “Otto e mezzo” su La7, aveva attaccato il leader dei grillini paragonandolo addirittura a Bettino Craxi e Tangentopoli: “Vuole allontanare le mele marce? Altro che mele marce, è un’ortofrutta”, ha detto. “Di Maio ricorda Craxi con il mariuolo Mario Chiesa”.

Oggi però lo stesso portavoce Marco Agnoletti è intervenuto per cambiare versione e smentire le parole del segretario dem. “In riferimento alle dichiarazioni di ieri di Matteo Renzi durante la trasmissione Otto e mezzo su La 7 e l’interpretazione che ne hanno data alcuni organi di informazione vorrei precisare quanto segue: il paragone tra Craxi e Di Maio ovviamente non sta in piedi. Il segretario Renzi ha solo stigmatizzato la tendenza a circoscrivere una vicenda che è molto più grave di come è stata presentata. Mi scuso con chi si è sentito offeso. Quanto alla massoneria: per anni Renzi è stato tirato in ballo e accusato dell’appartenenza a ogni loggia massonica. Fatto notoriamente falso. Ieri ha solo fatto notare che i Cinque Stelle dopo aver a lungo evocato complotti e nostre appartenenze massoniche hanno finito col candidare un massone”.

Ieri su Twitter aveva replicato il figlio Bobo Craxi: “Un paragone miserabile pronunciato dal capo della banda dello scandalo Consip ed Etruria. Un altro buon motivo per non farlo votare dai socialisti”. Mentre oggi era stato il turno di Stefania Craxi, candidato al Senato per Forza Italia: “I sondaggi che giungono al Nazzareno fanno perdere sempre più la testa alla cricca etrusco-fiorentina, ormai al collasso e prossima a una sconfitta di portata storica, tanto da confondere Craxi con un’insipiente Di Maio, in un rigurgito di antisocialismo che rappresenta una nota di continuità di certa sinistra ‘vecchia’ e ‘nuova’”.