Cronaca Nera

Milano, Jessica aveva chiamato il 112 una settimana prima: “Mi ha molestata”. Il tranviere non risponde al gip

La richiesta di aiuto della giovane non sarebbe rimasta inascoltata e i militari erano intervenuti, in via Brioschi, all'una di notte del primo febbraio. Quella notte la ragzza non era tornata nell'appartamento

Non ha risposto alle domande del gip Anna Calabi, nel corso dell’interrogatorio di convalida del fermo a San Vittore, Alessandro Garlaschi, il tranviere di 39 anni accusato di aver ucciso due giorni fa la 19enne Jessica Valentina Faoro e di aver cercato di bruciarne il corpo. L’uomo non ha risposto nemmeno alle domande del pm Cristina Roveda, che era andata nell’appartamento di via Brioschi, teatro dell’omicidio.

Una settimana prima di essere uccisa, Jessica Valentina Faoro aveva chiamato i carabinieri. Come riporta il Corriere della Sera, la richiesta di aiuto della giovane non sarebbe rimasta inascoltata e i militari erano intervenuti in via Brioschi, all’una di notte del primo febbraio. La 19enne avrebbe raccontato che, mentre dormiva, Alessandro Garlaschi aveva tentato un approccio. La pattuglia intervenuta ha trovato la giovane per strada, “devo tornare di sopra a prendere i miei due zaini, non voglio rimanere più in quella casa“. I carabinieri erano saliti e in casa c’era solo Garlaschi. I militari avevano poi chiesto alla ragazza se avesse bisogno di una soluzione abitativa, ma la giovane aveva risposto che sarebbe andata da un’amica. A questo punto la pattuglia le ha detto di richiamare se avesse avuto ancora bisogno di aiuto e che, se lo riteneva opportuno, avrebbe potuto presentare una denuncia formale. Quella notte Jessica Valentina Faoro non era tornata nell’appartamento di via Brioschi.

Gli atti giudiziari raccolti fino ad ora dagli inquirenti, riporta ancora il Corriere, permettono di ricostruire il quadro psicologico di Garlaschi. L’uomo a volte ospitava ragazze in difficoltà e provava a barattare l’ospitalità con proposte di natura sessuale. A volte si accontenta di qualche scatto con lo smartphone: foto di ragazze che stirano in topless da mostrare come trofeo ai colleghi. Inoltre, Garlaschi aveva mentito alla ragazza sulla natura del rapporto con la moglie, dicendole che erano fratello e sorella. Quando Jessica Valentina aveva chiamato i carabinieri, la notte in cui l’uomo l’aveva molestata nel sonno, aveva detto: “Quei due dicono di essere fratello e sorella, ma hanno un rapporto ambiguo“. Il rapporto emerge essere molto più che ambiguo, stando alle dichiarazioni della moglie: “Ci volevamo bene, ma diciamo che non riuscivo a seguirlo, sotto certi punti di vista”.