Lavoro & Precari

Easyjet, il numero uno si taglia lo stipendio dopo le polemiche sulla differenza salariale tra uomini e donne

Johan Lundgren riceveva un stipendio annuale di circa 840mila euro contro gli 800mila della manager che l'ha preceduto. Dai dati annuali che tutte le grandi aziende britanniche devono pubblicare per legge è risultato che la compagnia ha un gap di stipendio del 51,7%

Easyjet fa una mossa verso la parità salariale tra uomini e donne. Il nuovo amministratore delegato della compagnia low cost, Johan Lundgren, ha deciso di ridurre volontariamente il suo stipendio allineandolo a quello di Carolyn McCall, che ha ricoperto il ruolo prima di lui. Questo dopo le polemiche che hanno investito la compagnia aerea low cost britannica per l’alto gap salariale registrato in azienda.

Nel Regno Unito da quasi un anno i datori di lavoro devono registrare e pubblicare il differenziale retributivo tra uomini e donne. La normativa è rivolta alle aziende con almeno 250 lavoratori per un totale di oltre 15 milioni di dipendenti, quasi la metà della forza lavoro. Per la compagnia aerea la differenza è risultata essere del 51,7%. Così Lundgren è corso ai ripari, facendo sapere: “Siamo assolutamente impegnati a dare pari stipendio e pari opportunità a donne e uomini. Voglio che si applichi a tutti in EasyJet e per dimostrare il mio impegno personale ho chiesto al Cda di ridurre la mia retribuzione per corrispondere a quella di Carolyn McCall quando era alla guida della compagnia”.

Lundgren dal primo dicembre scorso riceveva un stipendio annuale di 740mila sterline (circa 840mila euro). Il dirigente svedese ora ha annunciato che lo ridurrà allineandolo alle 706mila sterline (circa 801mila euro) l’anno ricevute da McCall. Lundgren, inoltre, ribadisce il suo impegno “per affrontare lo squilibrio di genere nella nostra comunità di piloti” e per raggiungere l’obiettivo fissato al 2020 che è quello che prevede che il 20% delle assunzioni siano di piloti donne. “Ma nel futuro vogliamo andare anche oltre questo obiettivo”, aggiunge. Lo squilibrio di genere, rileva la compagnia low cost, “è un problema per l’intera industria dell’aviazione“: circa il 4% dei piloti commerciali in tutto il mondo sono donne (5% in EasyJet).