Elezioni Politiche 2018

Pd chiede ai bolognesi di votare Casini. Ecco come risponde la città, tra rabbia, rassegnazione e realpolitik

“Com’è stato tradito Gesù Cristo, così siamo stati traditi dal nostro partito”, “In fin dei conti la politica è fatta per trovare momenti di convergenza in certe fasi particolari. Casini con il Pd? Nulla di scandaloso o disdicevole”. Gli elettori di sinistra di Bologna commentano la scelta del Partito democratico di candidare Pier Ferdinando Casini nel collegio uninominale dell’area metropolitana bolognese. C’è chi ne fa una questione di realpolitik e “puro calcolo elettorale, come quando Berlusconi nel 2013 fu candidato in Molise”, e chi, invece, trova conferma di un partito che “da quando c’é Renzi non è più di sinistra”. E sulla possibile sfida al Senato tra Casini e l’ex dem Bersani, che si presenterà con Liberi e Uguali: “Trovo che sia stato sbagliato mettere in campo un uomo di destra contro Bersani che comunque ha una sua leadership qui a Bologna”, “Sarebbe stato più sensato candidare qualcuno al di fuori dei precedenti politici”, “meglio perfino un giovane sconosciuto”