Scienza

Staffetta in cielo, dopo la Superluna arriva il Supersole. E di notte le prime stelle cadenti sono le Quadrantidi

Il 3 gennaio la nostra stella raggiungerà il massimo diametro apparente dell’anno. La Terra si troverà infatti al perielio, ossia il punto di minima distanza dal Sole, pari a 147,1 milioni di chilometri, e di conseguenza il disco della nostra stella apparirà un po' più grande del solito

Come in una staffetta cosmica, la Superluna cede il posto al Supersole, che mercoledì 3 gennaio raggiungerà il massimo diametro apparente dell’anno. La Terra si troverà infatti al perielio, ossia il punto di minima distanza dal Sole, pari a 147,1 milioni di chilometri, e di conseguenza il disco della nostra stella apparirà un po’ più grande del solito. A salutare l’evento astronomico ci saranno anche le prime stelle cadenti del 2018, ovvero le Quadrantidi, che raggiungeranno il picco proprio nella notte tra il 3 e il 4 gennaio, anche se saranno disturbate dalla Luna.

“La Terra raggiungerà il perielio il 3 gennaio alle ore 6,34 italiane, quando si troverà a 147,1 milioni di chilometri dal Sole, ossia 2,5 milioni di chilometri in meno della distanza media” spiega l’astrofisico Gianluca Masi, responsabile del Virtual Telescope. La distanza fra la Terra e il Sole non è infatti sempre uguale perché, prosegue, “il pianeta si muove lungo un’orbita ellittica, cioè leggermente schiacciata, e la distanza dal Sole oscilla da un minimo nel perielio a un massimo nell’afelio, che sarà raggiunto il 6 luglio, quando la Terra si troverà a 152,1 milioni di chilometri dal Sole”.

Durante il perielio il disco del Sole appare il 2% più grande della media “ed è importante avvertire – aggiunge l’astrofisico – che chi volesse salutare il fenomeno con l’osservazione del Sole tenga ben presente che servono filtri certificati, perché farlo senza gli strumenti adatti può essere molto pericoloso per gli occhi”. A dare il benvenuto al Supersole ci sarà la pioggia di meteore delle Quadrantidi, “il cui nome – osserva Masi – ci ricorda una costellazione scomparsa, quella del Quadrante, che è stata cancellata dalle carte celesti e che si trovava tra le costellazioni di Ercole, Drago, Orsa Maggiore e Boote, da dove sembrano scaturire queste meteore”. In genere questo sciame, nella sua fase di massima attività, produce anche 100 meteore all’ora, spiega Enrico Stomeo sul sito dell’Unione Astrofili Italiani, ma quest’anno lo spettacolo si verifica all’indomani del plenilunio e la Luna farà da guastafeste con la sua luce ingombrante.