Politica

Ius Soli, Salvini in piazza: “I profughi di Alfano? Non siamo l’arca di Noè. Faremo piangere di nuovo la Fornero”

A Roma, in una piazza Santi Apostoli blindatissima, con gli agenti in tenuta antisommossa che controllavano la contromanifestazione dei Movimenti dei senza casa, il leader del Carroccio ha parlato da leader del centrodestra in pectore: " Appena si degneranno di rendere noti i collegi, io sono pronto a candidarmi in tutti gli stessi collegi in cui si candiderà Renzi. Magari a partire dalla sua Toscana"

“I profughi di Alfano? Non siamo l’arca di Noè“. La legge Fornero? “Non vedo l’ora di vincere per stracciarla e farla piangere un’altra volta. Ne piange una ne sorridono in milioni”. La manifestazione antifascista di Como? “Invece di fare le sfilate con la falce e il martello in giro, sono più preoccupato dell’influenza vera che hanno in Italia e nel mondo alcuni poteri forti”. Per esempio? “Fosse per me riterrei persona e associazione indesiderate quegli organismi che ad esempio dipendono sa uno dei più beceri speculatori di sempre, il signor George Soros, che sta riempiendo di immigrati mezzo mondo”. In piazza per la manifestazione contro lo Ius Soli, Matteo Salvini tocca tutti i temi cari alla sua Lega: dalla lotta all’immigrazione alle pensioni. Ma anche qualche argomento utilizzato dai movimenti di destra estrema nel resto di Europa, come appunto la propaganda anti Soros.

“Mettiamo fuori legge -ha aggiunto- chi danneggia l’interesse nazionale, chi sta sponsorizzando con novecento milioni di euro ogni anno tutte le lobby che si occupano si droga, di presunti diritti. Altro che hacker russi, dovrebbero essere messi fuori legge in Italia quegli organismi che tolgono sovranità ai nostri cittadini, che si propongono un’immigrazione fuori controllo e illimitata, una civiltà, senza diritti senza lavoro e senza valori”, ha detto il leader del Carroccio a Roma, in una piazza Santi Apostoli blindatissima, con gli agenti in tenuta antisommossa che controllavano la contromanifestazione dei Movimenti dei senza casa. Prima del comizio Salvini ha parlato con i cronisti con termini da leader del centrodestra in pectore. “In democrazia vince chi prende un voto in più – dice Salvini – Se la Lega avrà più consenso di Forza Italia indicherà il premier . È un’avventura che durerà almeno 10 anni, non tre mesi. Chiederò al centrodestra che l’accordo sia firmato prima per non litigare dopo. Patti chiari amicizia lunga”. Poi ha annunciato l’obiettivo in vista delle politiche: “Appena si degneranno di rendere noti i collegi, io sono pronto a candidarmi in tutti gli stessi collegi in cui si candiderà Renzi. Magari a partire dalla sua Toscana. Vita vera contro le bugie“. 

Quindi ha messo nel mirino gli obiettivi tipici: dagli enti che si occupano di accoglienza alle politiche del centrosinistra. “Ho visto il bilancio di una cooperativa della provincia di Vercelli, pre immigrazione, post immigrazione: pre sbarchi era di 260mila euro, nell’arco di due anni si è riconvertita dai disabili agli immigrati e sono passati ad un fatturato di 8 milioni di euro. A questa gente andremo a chiedere indietro i soldi fino all’ultimo euro. Troppo facile mollare il disabile e arricchirsi sul clandestino”, ha detto il leader del Carroccio. “Per me – ha sottolineato – gli italiani non sono quelli che hanno la pelle bianca ma anche gli immigrati regolari e per bene che portano contributo a nostra società. Il governo Salvini avrà le porte spalancate per le donne e i bambini che scappano dalla guerra, ma per quelli che non scappano dalla guerra e ce la stanno portando in casa nostra biglietto di sola andata per tornare a casa loro: via per via, piazza per piazza, paese per paese. Accoglienti, solidali, generosi, ma non fessi” .

Poi una battuta. “Venendo qua – dice il leader della Lega – ho visto quella tristezza di albero di Natale che il sindaco di Roma si è inventato. L’avessero chiesto a noi, glielo avremmo portato dal Trentino. L’anno prossimo glielo regaliamo noi e ci facciamo anche un presepe, se qualcuno non si offende, se a qualcuno non dà fastidio Gesù bambino“.  Peccato che a lamentarsi della manifestazione di Salvini sia – ai microfoni delle agenzie di stampa – proprio il parrocco della Basilica di Santissimi Apostoli. “I manifestanti comandano su tutto. La gente non è potuta passare e le persone non sono potute venire a Messa”, dice fra Agnello Stoia. All’alba, racconta il sacerdote, di aver anche discusso con gli agenti di polizia in servizio perché impedivano l’accesso dei fedeli. “A saperlo prima – aggiunge – avremmo avvisato le persone che la Messa non c’era, invece nessuno ci ha avvertiti”.