Politica

Banche, Boschi fugge dalle domande. Di Maio: “Non ha più credibilità” e Casini: “Dopo lettera Procuratore Arezzo il caso è chiuso”

Il sottosegretario Maria Elena Boschi nel pomeriggio arriva ad un convegno a Roma nel ‘Tempio di Adriano’ dribblando i giornalisti in entrata, servendosi di un ingresso secondario. In uscita forze dell’ordine e bodyguard la tengono al riparo dalle domande dei cronisti.

Poco dopo Luigi Di Maio, a margine di un evento del M5s, afferma che Pd e Boschi: “Non hanno più alcuna credibilità, facciano una cosa: rinuncino a governare ancora. La loro parola non vale più niente. Chiedevano di chiedergli scusa qualche giorno fa (dopo l’audizione del Procuratore di Arezzo Rossi) e adesso scopriamo che questa gente è più coinvolta di prima. Sono persone che hanno utilizzato lo Stato per i fatti loro. Qui il caso è politico – sostiene il candidato premier del M5s – è come diciamo noi da due anni avevano fatto una legge per salvare la banca della Boschi e mandare sul lastrico i risparmiatori”. “La lettera del Procuratore di Arezzo chiarisce” è netto il presidente della Commissione parlamentare d’inchiesta sul sistema bancario e finanziario, Pier Ferdinando Casini che aggiunge: “Ero preoccupato prima ancora che la Commissione s’istituisse, figuratevi ora”.