Politica

Omicidio Vassallo, il fratello Dario: “Finora politica assente. Nella prossima legislatura serve commissione d’inchiesta”

Sette anni senza giustizia sull’omicidio di Angelo Vassallo, il “sindaco pescatore” di Pollica, un piccolo comune del Cilento in Campania. Con la politica nazionale e locale da anni assente ingiustificata, a continuare a chiedere verità sono rimasti in pochi. Su tutti, il fratello Dario Vassallo, presidente della Fondazione “Angelo Vassallo sindaco Pescatore“. L’obiettivo di Dario Vassallo? Ottenere, a partire dalla prossima legislatura, l’istituzione di una commissione parlamentare d’inchiesta che possa fare luce sul caso: “Quando si uccide un sindaco si uccide lo Stato. Abbiamo capito che eravamo soli. La nostra barca, prima piena di amici, parenti e politici, si è svuotata completamente”, ha denunciato Dario Vassallo, nel corso di una conferenza organizzata a Roma.  Al momento, la verità è ancora lontana: “L’omicidio Vassallo rischia di diventare un caso irrisolto. C’è un indagato, per concorso in omicidio. Accusato anche di traffico di stupefacenti nella zona del Cilento, ma è in carcere per altri motivi. E ci sarebbero altri due indagati di cui non si conoscono i nomi. Queste posizioni potrebbero però presto essere archiviate, e con loro l’inchiesta nel suo complesso” ha ricordato il giornalista del Fatto, Vincenzo Iurillo, in merito alle indagini condotte dalla procura di Salerno. Anche la creazione di una commissione d’inchiesta sul caso Vassallo è però ancora lontana. Anzi, lo stesso Dario Vassallo – che la rivendica – sembra convinto che non verrà mai istituita: “A questo punto agiremo per vie legali a livello europeo”, ribadisce. Dalla politica, invece, si aspetta ormai poco o nulla: “Il ministro della Giustizia Andrea Orlando non mi ha mai ricevuto. Si è comportato come il sindaco attuale di Pollica che, nell’anniversario della morte di Angelo (il 5 settembre) nel 2014 e 2015 ha fatto una sagra del pesce“, ha accusato. Ma è tutto il Pd (il partito di cui faceva parte il fratello, ndr) ad essere sotto accusa: “Se mi aspettavo segnali diversi da Renzi e dai dem? No.  L’attuale segretario conosce tutto della vicenda da quando si è insediato. Ho già incontrato Lotti, ma ha fatto finta di non capire nulla. Penso di non potermi aspettare più nulla”.