Giustizia & Impunità

Mala’ndrine, anche i Re Magi sono della ‘ndrangheta: la mafia a teatro tra ironia, sarcasmo e denuncia

Applausi meritati per Francesco Forgione e Pietro Sparacino che propongono nella forma del ‘teatro civile’ uno spettacolo originale: Mala’ndrine – Anche i Re Magi sono della ‘ndrangheta. Il lavoro è stato presentato venerdì 10 novembre, in un evento organizzato dall’Osservatorio per la sicurezza e la legalità della Regione Lazio e dal Premio nazionale Paolo Borsellino. Nato da un’ idea di Francesco Forgione, ex presidente della Commissione parlamentare antimafia (sua la prima relazione sulla ‘Ndrangheta), improvvisato ma riuscitissimo attore, sostenuto sul palco da un professionista, il siciliano Pietro Sparacino, lo spettacolo è leggero, ironico, a tratti sarcastico – la vetta è nella scena finale, con le immagini di innocui maiali sullo sfondo e la voce vera dell’intercettazione del boss di Oppido, Simone Pepe, che racconta l’omicidio di Francesco Raccosta (2012) gettato da vivo in una porcilaia aperta ad una scrofa affamata – ma anche rigoroso ed efficace nel suo obiettivo: sintetizzare tutto il sapere che abbiamo sulla mafia calabrese, ormai la più potente. Grazie a storici come Enzo Ciconte e Isaia Sales, a magistrati come Enzo Macrì e Giuseppe Lombardo, e tanti altri, siamo ormai in grado di conoscere molto di questa organizzazione che ha messo radici ovunque nel mondo, una piovra nelle nostre istituzioni, ha reso il Nord territorio mafioso, ha asservito i cugini di Cosa nostra e si è fatta Stato