Mafie

Palermo, 17 arresti: decapitato il clan di Borgo Vecchio. I commercianti avevano denunciato di pagare il pizzo

Gli inquirenti hanno recuperato anche il libro mastro delle estorsioni grazie al quale sono stati ricostruiti 14 casi di richieste di soldi a danno di imprenditori e commercianti della zona. Per riscuotere era stato arruolato anche un ragazzo di 16 anni

Decapitato il clan di Borgo Vecchio a Palermo: diciassette persone sono state arrestate nelle scorse ore con l’accusa di associazione mafiosa, estorsione, tentato omicidio, rapina, illecita detenzione di armi e munizioni e fittizia intestazione dei beni. “L’operazione colpisce una delle famiglie più rilevanti dell’intera provincia”, ha dichiarato il colonnello Antonio Di Stasio. Decisivi a fine degli arresti i commercianti del quartiere, che hanno rotto il silenzio e hanno ammesso di pagare il pizzo.

I militari sono anche entrati in possesso del libro mastro del clan, grazie al quale hanno ricostruito 14 casi di estorsione a danno di imprenditori e commercianti della zona. Per riscuotere i soldi, il gruppo aveva arruolato un ragazzo di 16 anni. A confermare questo particolare è stato un collaboratore di giustizia. Nell’indagine, condotta dai Carabinieri e coordinata dal procuratore Francesco Lo Voi, sono state sequestrate anche diverse attività commerciali riconducibili al clan. Secondo gli inquirenti, gli arrestati sono anche i responsabili di una sparatoria avvenuta la sera del 4 marzo del 2015 nella piazza centrale di Borgo Vecchio.