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Regionali Lazio, Pirozzi si candida: “In Italia devono governare i sindaci”. Lombardi: “Giurava di no: è di parola…”

Il sindaco di Amatrice scioglie finalmente le riserve. Entusiasmo di Meloni e Salvini. Forza Italia è quasi gelida: "Non subiremo decisioni altrui". La candidata M5s: "L'unico sponsor è Storace e ci ricordiamo che sanità ci ha lasciato"

Il sindaco di Amatrice Sergio Pirozzi si candiderà alla presidenza della Regione Lazio con una lista civica aperta a tutti “perché l’Italia deve essere rappresentata dai sindaci“. L’ufficializzazione l’ha data, dopo alcune settimane di ambiguità, lo stesso primo cittadino durante la registrazione di un’intervista a Settegiorni, settimanale di Rai Parlamento che andrà in onda sabato mattina. “La decisione è stata presa sulla spinta della gente comune – spiega – e della volontà dei sindaci”. La prima a reagire, nel campo di Pirozzi, è la presidente di Fratelli d’Italia Giorgia Meloni che racconta che quando Pirozzi le ha annunciato la sua decisione “non potevo certo essere contraria, visto che Sergio fa parte dell’assemblea nazionale di Fratelli d’Italia ed è un simbolo per gli abitanti delle zone colpite dal terremoto”. Ma la linea che la Meloni ribadisce è quella dell’unità del centrodestra che in Sicilia, ma anche alle Comunali di giugno ha dato parecchi frutti. “Nelle prossime settimane incontreremo gli alleati per valutare insieme la soluzione migliore per mandare a casa la sinistra e battere l’inconcludenza del M5s”. Alla Meloni si aggiunge anche il segretario della Lega Nord Matteo Salvini: “Sindaco capace e battagliero, difensore della sua gente, uomo onesto e in gamba” dice all’Ansa. “Per vincere nel Lazio – aggiunge Salvini – servono persone con le idee chiare e serve un centrodestra unito. Sono disponibile a confrontarmi con gli alleati su persone e programmi già settimana prossima, i cittadini del Lazio meritano di meglio rispetto a Raggi e Zingaretti“.

Non è lo specchio della felicità invece Forza Italia. “In democrazia ognuno ha diritto ad assumere iniziative, a proporsi, a candidarsi – commenta Claudio Fazzone, il coordinatore regionale, dopo aver incontrato Silvio Berlusconi a Palazzo Grazioli – Le elezioni regionali nel Lazio chiamano un importante territorio a scelte di fondamentale rilevanza, che richiedono persone del mondo politico, della società civile o del territorio che abbiano l’esperienza adeguata per un ruolo così impegnativo come la guida della regione Lazio”. Forza Italia “ritiene fondamentale avvicinarsi alle elezioni con un’ampia coalizione di forze politiche, civiche e del territorio e avanzerà le proprie proposte nei luoghi delegati a un confronto plurale, rispettando tutti, ma è decisa a non subire decisioni di altri”.

Comincia lo scontro a distanza con la candidata dei Cinquestelle Roberta Lombardi: “Pirozzi giurava che non si sarebbe candidato e che lui era uomo di parola – afferma a Radio Radio – Poi ha deciso di candidarsi. Già dà la misura della coerenza della persona”. “Al momento – aggiunge la deputata M5s – l’unico grosso sponsor e fan di Pirozzi è Storace e noi cittadini laziali ricordiamo molto bene l’eredità sanitaria che ci ha lasciato. Da cittadina laziale sarei preoccupata”. Già che c’è la Lombardi parla anche dell’altro candidato, il presidente uscente Nicola Zingaretti che, per la parlamentare grillina, “è il candidato di Renzi che lo ha sponsorizzato in tutte le maniere e non è il rappresentante di un progetto di sinistra”. Alla giunta di centrosinistra la Lombardi rimprovera “l’inconsistenza assoluta, la cattiva amministrazione dal punto di vista sanitario, la chiusura dei presidi medici sul territorio, la riduzione dei posti letto e posso continuare per ore”.