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Arabia Saudita, anche il fratello di Bin Laden tra gli arrestati per corruzione: è il proprietario del 50% della Marmi Carrara

Bakr bin Laden è nella lista di principi, ex ministri e alti funzionari finiti nella rete di arresti voluti dal principe ereditario Mohamed Bin Salman. Nel 2014 con un'operazione da 45 milioni di euro aveva acquistato quote della società concessionaria di circa un terzo delle cave di marmo bianco delle Apuane

C’è anche Bakr bin Laden, il fratello del defunto leader di Al Qaeda, Osama bin Laden, nella lista di principi, ex ministri e alti funzionari arrestati in Arabia Saudita con l’accusa di corruzione. Secondo quanto riferisce Al Jazeera, anche il 69enne fratello dell’ex terrorista è finito nella rete di arresti voluti dal principe ereditario Mohamed Bin Salman per arginare la corruzione nel Paese. L’imprenditore e broker saudita è anche uno dei principali azionisti delle più grandi società concessionarie delle cave di Carrara.

L’ingresso della famiglia bin Laden tra gli imprenditori del marmo risale al 2014,  quando la Cpc Marble e Granite Ltd, società di proprietà di Bakr bin Laden, acquisì la Ertom, azienda che detiene il 50% della Marmi Carrara: quest’ultima aveva la concessione di circa un terzo delle cave di marmo bianco delle Apuane. All’epoca si parlò di un’operazione da 45 milioni di euro, arrivata da colui che già era il primo acquirente di marmi di Carrara.

Tra i vari progetti nazionali ed internazionali ad opera del magnate saudita, ci sono l’ampliamento della Grande Moschea della Mecca e la costruzione dell’aeroporto internazionale King Abdul Aziz di Gedda, così come gli aeroporti del Cairo, Aden, Doha e Damasco.