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Molestie, lascia il ministro della Difesa inglese. Una deputata chiede dimissioni anche al numero due della May

Durante una cena, 15 anni fa, mise una mano sul ginocchio della conduttrice radiofonica Julia Hartley-Brewer. Il suo portavoce aveva detto che si era scusato e la questione era chiusa, la donna aveva confermato. La conservatrice Anna Soubry vuole ora la sospensione di Damian Green, braccio destro della premier, il cui nome è nel dossier sui presunti responsabili di "comportamenti impropri" a Westminster

Lo scandalo sessuale che ha investito Westminster fa traballare il già fragile governo di Theresa May. Il ministro della Difesa britannico, Michael Fallon, si è dimesso sull’onda delle accuse di molestie e comportamenti impropri che lo hanno riguardato assieme ad altri esponenti conservatori e membri del governo britannico. Era stato il Sun a riferire di una molestia commessa nel 2002 da Fallon, che durante una cena fece cadere una mano sul ginocchio della conduttrice radiofonica Julia Hartley-Brewer. Il ministro non aveva negato l’episodio, anche se un portavoce aveva sottolineato che sono passati 15 anni, che lui chiese scusa e che l’incidente si chiuse lì per entrambi.

Hartley-Brewer aveva affermato di aver accettato le scuse e in un tweet aveva scritto di non essersi sentita “neppure lontanamente offesa o a disagio”. La polemica però è montata sui media e il ministro ha scelto la strada delle dimissioni. Richieste di dimissioni sono arrivate per il numero due del governo, Damian Green, investito anche lui da accuse di presunte molestie e associato al noto sito di scambisti Ashley Madison. E a chiedere il passo indietro è un membro del Partito Conservatore, Anna Soubry, deputata e già viceministro sotto David Cameron.

Soubry, intervistata da SkyNews, ha detto che il caso è stato sicuramente riportato al Consiglio di Gabinetto e che May darà corso a un’indagine interna, ma ha aggiunto che “in circostanze normali la persona andrebbe sospesa”. “E’ in una posizione difficile? Sì lo è”, ha spiegato la deputata ‘ribelle’ Tory. “Personalmente – incalza – io direi che in presenza di una investigazione ci deve essere qualche meccanismo in base al quale ti devi dimettere, devi farti da parte e lasciare l’incarico fino alla conclusione dell’indagine”. D’opinione opposta Margot James, sottosegretaria in carica all’Industria, secondo la quale è invece prematuro parlare di dimissioni. Anche se “la questione è ovviamente nella mani del primo ministro”.