Cronaca

Attentato Marsiglia, il passato italiano di Ahmed Hanachi ad Aprilia: sposato con un’italiana

Nel Lazio soggiornò per un certo periodo anche lo stragista di Berlino, Anis Amri poi ucciso a Sesto San Giovanni

Ahmed Hanachi, l’uomo che domenica ha assassinato due cugine a Marsiglia, e che soltanto 24 ore prima era nelle mani della polizia di Lione, ha un passato italiano come scrive Le Point. Ha vissuto per un periodo ad Aprilia (Latina) ed è stato sposato con un cittadina italiana. Ad Aprilia soggiornò per un certo periodo anche lo stragista di Berlino, Anis Amri poi ucciso a Sesto San Giovanni.

Come tutti gli attentatori, poi riconosciuti come soldati di Isis, anche Hanachi aveva precedenti di polizia e sempre secondo Le Point aveva una dipendenza dalla droga. Fermato per furto, senza permesso di soggiorno in Francia, è stato identificato e rimesso in libertà. Poi i due omicidi. “Finora”, comunque gli investigatori non hanno trovato “collegamenti” fra l’assalitore di Marsiglia e l’Isis che ne rivendica le gesta.

Secondo Corriere e Repubblica il tunisino ha vissuto nel Lazio fino al 2014 e quando il suo matrimonio è finito. Ieri a casa della ex suocera è stata eseguita una perquisizione e gli uomini dell’Antiterrorismo sono al lavoro per capire se l’uomo aveva ancora contatti in Italia e con chi. In Italia Hanachi è arrivato nel 2006, le nozze nel 2008, nel mezzo piccoli reati. Se e quando il tunisino si sia radicalizzato sarà compito dell’inchiesta francese.

L’uomo avrebbe beneficiato di un permesso di soggiorno, scaduto a gennaio scorso e di cui avrebbe chiesto il rinnovo. Alla polizia, che lo aveva fermato, aveva esibito un passaporto tunisino e dichiarato di vivere a Lione, di essere senzatetto, divorziato e con problemi di droga. Stando a una fonte vicina al dossier, citata sempre dai media francesi, l’uomo, che ha dichiarato di essere entrato in Francia nel 2003, nel 2005 era stato fermato e ricondotto alla frontiera dal prefetto del Var, prima di essere rimesso in libertà dopo due giorni, per mancanza di posti nel centro di identificazione ed espulsione e per un problema con il documento di identità.

Il ministro dell’Interno francese, Gerard Collomb, ha chiesto ieri all’Inspection générale de l’administration (Iga) un’indagine per accertare perché il killer sia stato rimesso in libertà alla vigilia dell’attacco; e le conclusioni dovranno essere consegnate in settimana. Secondo Le Parisien l’uomo era in Francia in situazione irregolare, ma dopo l’arresto di venerdì per furto non era stato possibile trasferirlo in un centro per due motivi: in primo luogo perché il centro di espulsione (Cra in francese) era pieno, e poi perché in prefettura era assente la persona incaricata di firmare l’obbligo di lasciare il territorio francese.