Disegni

Donne in piazza: “Libere di scegliere per l’aborto. Troppi pochi soldi ai centri antiviolenza”

Libere di scegliere. Le donne (e anche gli uomini) scendono di nuovo in piazza nella giornata internazionale per l’aborto libero: sono 3mila, secondo la rete Non Una di Meno. Per dire no all’obiezione di coscienza e per parlare di violenza sulle donne. “Abbiamo un femminicidio ogni tre giorni”, dice Rachele del centro Lucia Y Siesta di Roma. “Arrivano da noi tante donne che vorrebbero denunciare ma non possono permettersi un’alternativa: un luogo di lavoro, un’indipendenza economica. Ed ecco che i giornali ci raccontano la cronaca quando è troppo tardi. E tante avevano denunciato”. “Vedo ancora troppi pochi uomini in piazza”, dice un ragazzo.

È la risposta ai casi di cronaca degli ultimi tempi, ma anche alla loro copertura mediatica. “Se è uno straniero a stuprare, improvvisamente diventiamo le ‘loro donne’. Ma se sono due carabinieri, ce la siamo cercata”. Obiezione di coscienza, violenza sul lavoro, violenza quotidiana. “A ognuna di noi è capitato. Almeno di avere qualcuno che ti tocca sull’autobus o al cinema. Almeno una volta nella vita”, racconta una donna.