Cronaca

Truffa all’Inps, “370 finti poveri incassavano assegno sociale ma erano residenti all’estero. Danno da 10 milioni”

Sono stati denunciati e sanzionati dalla Guardia di Finanza per indebita percezione di erogazioni a danno dello Stato. Avevano ottenuto il beneficio, ma non hanno comunicato di aver lasciato l'Italia e hanno anzi certificato falsi redditi. Due coniugi italiani, ottantenni, risultavano abitare nella provincia di Potenza: in realtà si erano trasferiti in Venezuela nel 1955

Una truffa da 10 milioni di euro ai danni dell’Inps: è quanto ha svelato la Guardia di finanza, che ha denunciato 370 persone per aver incassato l’assegno sociale dell’istituto previdenziale nonostante fossero residenti all’estero. Il beneficio, di circa 450 euro al mese per 13 mensilità, spetta solo a chi è indigente e risiede in Italia. L’Inps ha subito sospeso i pagamenti, prevedendo un risparmio annuo di oltre 2,6 milioni di euro.

L’assegno sociale è uno dei cosiddetti “strumenti di protezione” erogati dall’Istituto di previdenza. È destinato ai cittadini italiani, comunitari ed extracomunitari (con permesso di soggiorno di lungo periodo), che abbiano compiuto 65 anni e si trovino in condizioni economiche disagiate. Le 370 persone denunciate dalle Fiamme gialle per indebita percezione di erogazioni a danno dello Stato avevano ottenuto l’assegno, ma una volta trasferiti all’estero – prevalentemente in Sud America e nell’Est Europa – non l’hanno comunicato e hanno anzi certificato falsi redditi, in modo da farli risultare sempre inferiori alla soglia prevista dalla legge per il conseguimento del beneficio.

Spicca il caso di una coppia di anziani coniugi di origine tunisina, residenti per finta nella provincia di Firenze: non solo i due hanno incassato in totale 120mila euro, ma gli inquirenti hanno accertato movimenti di capitali verso il Principato di Monaco per 370mila euro. Un altro caso accertato dalle Fiamme gialle è quello di due coniugi italiani, ottantenni, che risultavano abitare nella provincia di Potenza ma che in realtà si erano trasferiti in Venezuela dal 1955: i due hanno beneficiato indebitamente di assegni per 156mila euro. Tra le persone denunciate c’è anche un’altra coppia formata da marito e moglie italiani di 73 e 72 anni, residenti fittiziamente nella zona di Frosinone, che dopo il trasferimento definitivo all’estero ha continuato a percepire l’emolumento per 55mila euro.

L’operazione della Guardia di finanza, chiamata “People out“, ha permesso di accertare complessivamente 479 casi irregolari. Oltre a sospendere gli assegni, l’Inps ha anche avviato il recupero di quanto indebitamente percepito dai responsabili.