Cronaca

Roma, migrante eritreo aggredito al Tiburtino III. Insulti e fratture al volto

Il giovane, ospite del presidio della Croce rossa di via del Frantoio, è stato avvicinato da un'auto, insultato e poi colpito al viso. A fine agosto un gruppo di residenti aveva tentato l’assalto al centro d'accoglienza dopo che tre ragazzi avevano raccontato ai parenti di essere stati aggrediti da parte di un profugo. Un cittadino eritreo di 40 anni era finito in ospedale dopo una coltellata nella schiena

Ancora violenza nei confronti di un migrante. Ancora Roma, ancora Tiburtino III. Mercoledì sera un 30enne eritreo ospite del presidio della Croce Rossa di via del Frantoio è stato aggredito mentre stava rientrando nel centro d’accoglienza. Il giovane è stato avvicinato da un’auto, con quattro giovani a bordo. Prima sono arrivati gli insulti – l’hanno chiamato “negro”, ha raccontato la vittima – e poi un pugno in pieno viso. Gli aggressori l’hanno lasciato con l’occhio destro contuso e una probabile frattura al naso, forse da operare. Il giovane ha al momento una prognosi di 30 giorni.

L’accaduto è stato denunciato dalla stessa Croce rossa. “Quest’episodio ci lascia sconcertati”, ha commentato Debora Diodati, presidente della Croce rossa di Roma, “va fatta luce e chiarezza su questa vicenda. Chi alimenta tensioni faccia un passo indietro”.

Il Tiburtino III, quartiere nella periferia est della capitale, è lo stesso dove a fine agosto un gruppo di residenti ha tentato l’assalto al presidio di via del Frantoio dopo che tre ragazzi avevano raccontato ai parenti di aver subito un’aggressione con lancio di sassi da parte di un profugo ospite del centro. Ad avere la peggio era stato un cittadino eritreo di 40 anni finito in ospedale dopo una coltellata nella schiena. La settimana successiva Forza Nuova ha organizzato una “passeggiata per la sicurezza” nel quartiere. Il 13 settembre, durante il consiglio straordinario del IV Municipio sul centro di accoglienza di via del Frantoio, ci sono stati scontri tra esponenti dei centri sociali e i militanti di Casapound.