Politica

M5s, Di Maio accetta la candidatura a premier: “Io indagato? Esclusione per reati gravi, non per querele di altre forze”

Il vicepresidente della Camera dà l'annuncio su facebook: "Facciamo risorgere l’Italia". E cita Gandhi: "Prima ti ignorano, poi vinci". È il primo e per ora unico che correrà nell'elezione su Rousseau

Luigi Di Maio ha deciso: “Oggi ho accettato la mia candidatura a premier per il Movimento 5 Stelle“. In un post Facebook il vicepresidente della Camera ha annunciato che ci sarà anche il suo nome nella lista dei nomi delle primarie. Di Maio, al momento, è l’unico esponente che ha confermato di correre alla votazione on-line in cui gli iscritti al Movimento sceglieranno il candidato presidente del consiglio, in vista della prossima tornata elettorale. L’altro nome che gira, come noto, è quello di Roberto Fico, presidente della commissione di vigilanza Rai, ma anche quello di Alessandro Di Battista, vicepresidente della commissione Esteri della Camera, che a inizio settembre alla festa del Fatto Quotidiano aveva detto che avrebbe annunciato “a tempo debito” cosa avrebbe deciso.  Il M5s ha garantito che Di Maio non sarà l’unico candidato e che il voto non si trasformi in un semplice plebiscito con il sì e il no a una sola candidatura. L’annuncio di Di Maio arriva all’indomani della pubblicazione delle regole per essere ammessi alle primarie sul blog di Grillo. Chi ha i requisiti potrà “accettare la candidatura accedendo alla propria pagina” sul sistema Rousseau le ore 12 di lunedì 18 settembre.

Di Maio – che ha ricordato il suo inizio a un banchetto al Vaffa-Day – cita tra gli altri Gandhi: “Prima ti ignorano, poi ti deridono, poi ti combattono. Poi vinci”. “Quando il Movimento 5 Stelle è diventato la prima forza politica del Paese – scrive Di Maio – hanno avuto paura e hanno iniziato a combatterci con tutto il potere mediatico e politico che avevano a disposizione. Siamo ancora qui, più forti di prima. E ora dobbiamo completare l’opera: andiamo a Palazzo Chigi e facciamo risorgere l’Italia“. All’Ansa Di Maio risponde anche alle polemiche sul fatto che è indagato per diffamazione. “Io resto della mia idea – dice Di Maio – Chi è indagato per reati gravi non è candidabile. Se poi si è indagati come atto dovuto per una denuncia del Pd o ti becchi una querela come è accaduto a me per aver detto ‘i cittadini apprezzano sempre quando una forza politica allontana chi si approfitta della stessa’, è evidente a chiunque sia un minimo onesto intellettualmente che la cosa cambia, che dite? Altrimenti qui cominciamo il gioco che dal Pd e da altri partiti ci querelano per nulla per farci fuori”. Di Maio è indagato per via di una querela di Marika Cassimatis, la candidata esclusa dal Movimento alle comunali di Genova.