Cronaca

Terrorismo, rubati 3 furgoni Dhl a Milano. Questore: “Inseriti in black list, controlli”

Il furto è avvenuto tra il 4 e il 6 settembre, scatta l'allerta attentati. Una comunicazione riservata del questore di Milano informa le forze dell'ordine sulla necessità di controllare tutti i van dello stesso modello che appartengono alla ditta di spedizioni

C’è una comunicazione riservata che circola negli ambienti investigativi e rilancia l’allerta terrorismo. L’ha firmata il questore di Milano Marcello Cardona e focalizza l’attenzione su tre furgoni Ducato della ditta di spedizioni Dhl rubati tra il 4 il 6 settembre.

Perché proprio l’affitto o il furto di van, recentemente utilizzati negli attentati di Barcellona, sono tra le situazioni considerate “a rischio” dalla circolare del capo della polizia Franco Gabrielli dopo la strage sulla Rambla. Non a caso negli scorsi giorni, da Nord a Sud, erano stati controllati 27mila furgoni in tre giorni.

Ventiquattr’ore dopo, la scomparsa nel nulla dei tre Ducato. Così Cardona ha avvisato Digos, carabinieri e Guardia di finanza affinché innalzino il livello di allerta. “Tre furgoni, modello Ducato sono stati rubati nei giorni tra il 4 e il 6 settembre”, scrive il questore nella lettera citata da Il Messaggero.

“Essendo dei mezzi inseriti nella black list, vanno allertati gli equipaggi dipendenti, nell’ambito dell’attività di controllo del territorio, e va segnalata l’eventuale presenza – segnala Cardona – procedendo all’identificazione del conducente e degli eventuali passeggeri, utilizzando tutti i dispositivi di autotutela”.

Nel documento girato alle forze dell’ordine, vengono forniti anche i dettagli che l’azienda ha ‘passato’ alla polizia e i numeri di targa dei Ducato. In passato, allarmi simili erano stati lanciati nella Capitale dopo i furti di alcuni taxi. Ma all’epoca l’allerta terrorismo non era alta come in questo momento, con diverse informazioni dell’intelligence straniera che segnalano l’Italia per il passaggio di jihadisti e i messaggi diffusi dall’Isis che vorrebbero il nostro Paese come “prossimo obiettivo” degli attentati.