Scienza

Super tempesta magnetica in arrivo, il Sole continua a essere iperattivo

Scossone del Sole mentre si avvia alla fase di quiete. Dopo la super tempesta magnetica, che ha provocato blackout radio, problemi ai Gps, e aurore che hanno fermato il traffico, ne è attesa un’altra tra stasera e domani. ”La tempesta di oggi è stata classificata G4 nella scala da 1 a 5”, ha detto all’Ansa il fisico solare Mauro Messerotti, dell’Osservatorio di Trieste dell’Istituto Nazionale di Astrofisica (Inaf), consigliere per il meteo spaziale della direzione scientifica dell’Inaf e dell’università di Trieste. È stata provocata dalla nube di particelle elettricamente cariche scagliata dalla più potente eruzione solare degli ultimi 11 anni, avvenuta il 6 settembre.

La nube ha colpito il campo magnetico terrestre alle 1,56 (ora italiana), innescando una tempesta, ha spiegato, “che ha creato problemi alle comunicazioni radio ai poli e anche a latitudini più basse e ha disturbato la navigazione Gps, perché ha interferito nella ricezione dei segnali da parte dei ricevitori”. Il fenomeno ha innescato anche aurore molto luminose, visibili in tutte le zone polari, ma anche a latitudini più basse come l’Arkansas, negli Stati Uniti. In Scandinavia, per esempio, le aurore sono state così brillanti, da bloccare il traffico. Non si verificava una tempesta magnetica così severa dal 2015, quando, ha rilevato il fisico solare “ci sono state 3 tempeste di classe G4: il 17 marzo, il 22 giugno e il 23 giugno”.

Il Sole, intanto, dopo la raffica di eruzioni degli ultimi giorni e le tempeste magnetiche, continua a essere iperattivo e fra stasera e domani è attesa un’altra tempesta. “Questa però – ha detto Messerotti – non è causata da eruzioni solari come le precedenti, ma da raffiche velocissime del flusso di particelle emesso dal Sole, cioè il vento solare”. Le raffiche soffiano alla velocità di 800 chilometri al secondo e sono scagliate da regioni nella parte più esterna dell’atmosfera del Sole (corona) che sembrano più scure perché emettono meno radiazioni X e ultraviolette. Queste regioni sono chiamate buchi coronali e in esse le linee del campo magnetico hanno una configurazione tale che accelerano il vento solare.

Fenomeni come questi, ossia eruzioni e tempeste magnetiche più frequenti, ha osservato il fisico, “fanno parte della normale evoluzione del ciclo di attività solare” che dura in media 11 anni e che equivale al periodo che intercorre tra la fase di minima attività solare e la successiva. “L’attuale ciclo, iniziato nel 2008 – ha rilevato Messerotti – è stato caratterizzato da una modesta attività e da un picco nella fase finale, ma non è un caso eccezionale. Abbiamo visto altri cicli con una evoluzione simile”.