Politica

D’Alema scarica il “delfino” Minniti. “La sua famiglia, il PCI, ne hanno fatto un militare. In Libia? Come Berlusconi”

“Minniti un mio delfino? Non ho mai avuto delfini”. Massimo D’Alema attacca il ministro dell’Interno e lo fa proprio nella città di Marco Minniti in occasione della Festa della Sinistra iniziata ieri sera sul lungomare di Reggio Calabria. Il tema che stimola i commenti sull’operato di Minniti, che fu sottosegretario alla Presidenza del Consiglio nei due governi guidati da D’Alema, è quello dei migranti: “L’accordo di oggi con la Libia è uguale a quello di Berlusconi con Gheddafi. Io ho sempre considerato Minniti un tecnico della sicurezza. Un po’ la sua origine familiare e un po’ la sua formazione comunista hanno fatto di lui un militare più che… (un politico, ndr). Ho visto che ha detto che sulla difesa dei diritti umani dei migranti si metterà in gioco. Spero che lo faccia perché finora non ho avuto questa impressione”. D’Alema si è soffermato anche sul caso di Giulio Regeni e sulla ripresa dei rapporti tra l’Italia e l’Egitto: “Ci siamo dimenticati le responsabilità degli apparati egiziani nel rapimento e nell’assassinio di Giulio Regeni. Lo hanno ucciso i servizi di sicurezza egiziani. L’impressione è che la realpolitik prevalga sui principi e sulla dignità del nostro Paese”