Cronaca

Incendi, brucia la scritta “Dux” sul monte Giano. Il sindaco di Antrodoco: “In fumo un pezzo della nostra identità”

Le fiamme che da due giorni impegnano i vigili del fuoco hanno raggiunto la composizione di pini realizzata nel 1939 come omaggio a Benito Mussolini e restaurata nel 2009 con fondi della Regione. Il primo cittadino: "Sono distrutto". CasaPound: "La ricostruiremo"

Un vasto incendio è in corso da due giorni sul monte Giano, nel comune di Antrodoco, in provincia di Rieti. Le fiamme hanno raggiunto anche la storica scritta “Dux“, disegnata con dei pini nel 1939. Il fuoco ha accerchiato la pineta aggredendo prima la lettera U e poi la X dell’epigrafe arborea voluta in omaggio a Benito Mussolini dalla Scuola Allievi Guardie Forestali di Cittaducale.

Le fiamme, nella serata del 24 agosto, hanno ripreso a bruciare la vegetazione e hanno aggredito la storica scritta. Questa mattina, oltre le squadre a terra, sono tornati ad operare sul monte due elicotteri e un Canadair dei Vigili del Fuoco.

“Sono distrutto – ha dichiarato il sindaco di Antrodoco, Alberto Guerrieri -, un pezzo importante della nostra identità è andato in fumo”. In un lungo post su Facebook si sfoga nonostante “la felicità di alcuni, e quelli che telefonano in comune chiedendomi di vergognarmi perché manteniamo un’opera del genere”. “Io no, non sono contento” continua il primo cittadino eletto a giugno scorso con la lista civica Guarda al Futuro, ma “sconfitto nella battaglia per difendere un monumento nazionale, il frutto del lavoro di tanta gente della mia terra, un’opera di ingegneria ambientale notevole, un’opera che difendeva il mio paese dal rischio idrogeologico”.

 

“La storia non si cancella” è il commento del presidente di CasaPound Italia, Gianluca Iannone. Che a proposito dell’incendio  sul monte Giano “a causa di un fuoco acceso per bollire i pomodori” assicura che “CasaPound è pronta a scendere in campo per ripristinare la gigantesca scritta ‘Dux’ che ha superato indenne 70 anni di antifascismo militante” E aggiunge: ” Non consentiremo che venga cancellata dal gesto imprudente di uno sciocco”.

La scritta è composta da oltre ventimila pini, tracciata in un’area di circa 8 ettari sulla parete ovest del monte Giano. L’omaggio, visibile anche dalla Capitale, nell’estate 2004 fu restaurato con i fondi della Regione.