Diritti

Aborto, in Cile la Corte costituzionale dà via libera alla depenalizzazione parziale

I giudici hanno dato l'ok alla nuova legge approvata dal parlamento il 2 agosto scorso. Si potrà interrompere la gravidanza solo in tre casi particolari. La presidente Bachelet su Twitter: "Giorno storico"

In Cile la Corte costituzionale ha dato il via libera alla parziale depenalizzazione dell’aborto dopo che il 2 agosto scorso il Parlamento aveva votato a favore del provvedimento. Il divieto totale di interrompere la gravidanza era stato introdotto nel 1989 sotto la dittatura del generale Augusto Pinochet e fino ad oggi non era mai stato messo in discussione. Il provvedimento, che oggi ha passato anche il vaglio dei giudici dell’Alta corte, prevede che si possa praticare l’aborto in tre casi: se è in pericolo la vita della madre, nel caso in cui ci siano gravi difetti congeniti nel feto e infine, se la gravidanza deriva da uno stupro. L’aborto rimane completamente illegale in altri cinque Paesi nel mondo: El Salvador, Nicaragua, Repubblica Dominicana, Malta e Vaticano.

La presidente del Cile Michelle Bachelet ha commentato la decisione della Corte costituzionale su Twitter: “Giorno storico per le donne cilene”, ha scritto. “Con questa approvazione avanziamo in un diritto di base per la nostra dignità”.