Mondo

Terrorismo, siamo come ‘una palla di neve all’inferno’

Nota per tutti coloro che continuano a esaltare la civiltà occidentale come la più evoluta.

È una citazione, cioè non è mia. È di Gregory Bateson (Verso un’ecologia della mente). Ma mi pare utile per una riflessione, specialmente di coloro che non sopportano che si “parli male” dell’America (vista qui come metafora dell’Occidente, cioè di noi stessi). Di cui adorano tutti i sottoprodotti tecnologici che si illudono di controllare e che consumano. E di cui accettano ormai come unica realtà e possibilità, tutte le conseguenze belliche, di violenza, di sopraffazione sui più deboli. Mi fermo qui. Parla Bateson (e io sono d’accordo con lui).

Se mettete Dio all’esterno e lo ponete di fronte alla sua creazione, o se avete l’idea di essere stati creati a sua immagine e somiglianza, voi vi vedrete logicamente e naturalmente come fuori o contro le cose che vi circondano. (…). La vostra unità di sopravvivenza sarete voi e la vostra gente o gl’individui della vostra specie, in antitesi con l’ambiente formato da altre unità sociali, da altre razze e dagli animali e dalle piante.
Se questa è l’opinione che avete sul vostro rapporto con la natura e se possedete una tecnica progredita, la probabilità che avete di sopravvivere sarà quella di una palla di neve all’inferno.
Voi morirete a causa dei sottoprodotti tossici del vostro stesso odio o, semplicemente, per il sovrappopolamento e l’esagerato sfruttamento delle riserve. Le materie prime del mondo sono limitate.

Rileggendo Bateson mi sono accorto che queste righe, scritte ormai qualche decennio fa, sono di assoluta attualità. Allora erano simili a una profezia, oggi descrivono lo stato reale dei fatti, come si presentano quando la palla di neve comincia a rotolare verso l’inferno. Siamo a pochi giorni dall’ultimo massacro, quello di Barcellona. Possiamo ingegnarci a chiudere gli occhi, e a credere a quello che ci raccontano i giornali e le tv mainstream. Oppure possiamo fare ipotesi, cercando di indovinare chi e come “produce” questi attentati, e quali scopi si propone. Esercizio inevitabile, visto che, aprendo gli occhi, si capisce che si è di fronte a un groviglio di inganni. Non uno solo, ma molti. Ma al fondo di tutto ciò c’è la follia di cui parla Bateson.