Calcio

Inghilterra, Federcalcio sotto accusa: 80mila sterline per coprire un caso di razzismo

Secondo quanto riporta il quotidiano britannico The Guardian, la calciatrice Eni Aluko ha ricevuto un maxi compenso per tacere sulle parole che il commissario tecnico della nazionale femminile ha rivolto a una compagna di squadra

Insabbiare insulti razzisti per 80mila sterline. È la cifra che la Football Association – la Federcalcio inglese – ha proposto alla calciatrice e avvocato Eni Aluko per convincerla a non denunciare un episodio di discriminazione avvenuto all’interno dello spogliatoio della nazionale femminile. A rivelare la vicenda un’inchiesta del quotidiano britannico The Guardian. L’allenatore Mark Sampson è accusato di aver rivolto un commento razzista a una giocatrice, di cui il periodico preferisce non rivelare l’identità.

Il ct, scrive il Guardian, ha chiesto a una calciatrice di colore quante volte aveva avuto problemi con la polizia. Venuta a conoscenza dell’accaduto, Eni Aluko lo ha denunciato tramite un reclamo. Invece di prendere provvedimenti, però, la federazione ha versato alla calciatrice 80mila sterline per convincerla a sottoscrivere un accordo in cui garantiva di non rivelare nulla sulla vicenda, per non turbare lo spogliatoio in vista degli Europei di luglio 2017. Soldi che si vanno ad aggiungere a un ulteriore contratto annuale da 20mila steriline, che la Federcalcio inglese le ha garantito nonostante le sue dichiarazioni: “Non giocherò mai sotto la guida del ct Sampson”.

La Football Association dal canto suo, dopo aver smentito l’accusa, ha aperto un’inchiesta, dichiarando che la calciatrice è sempre stata libera di parlare, non avendo alcun obbligo di riservatezza. Ma i legali della giovane calciatrice smentiscono. Intanto il tecnico della nazionale Sampson si è chiuso in un assoluto silenzio in attesa di eventuali e futuri provvedimenti.