Politica

M5s, Di Maio: “Noi eredi di Almirante, Berlinguer e Dc? Non è vero. Andate a quel paese”

Dura invettiva del deputato M5S, Luigi Di Maio, nel corso di un comizio ad Ardea (Roma) in vista del ballottaggio del 25 giugno tra il candidato pentastellato Mario Savarese e quello di centrosinistra Alfredo Cugini. Il vicepresidente della Camera menziona le proprie dichiarazioni rilasciate due sere fa a Porta a Porta (Rai Uno): “Non accetto che in questi giorni si continui a strumentalizzare ogni parola che diciamo. Io ieri mi sono permesso di dire una cosa molto semplice: noi siamo post-ideologici. Significa che non siamo né la destra, né la sinistra, perché la destra era quella che doveva stare con le imprese e coi privati e poi ha fatto Equitalia, mentre la sinistra era quella che doveva stare con gli operai e ha abolito l’articolo 18. Destra e sinistra in Parlamento non ci sono più da 15 anni almeno, se non da 20 anni”. E aggiunge: “Una idea non è né di destra, né di sinistra. Una idea è buona e, se è buona, va realizzata a livello comunale, regionale e nazionale. E allo stesso tempo, però, i valori di destra e di sinistra risiedono magari in ognuno di voi, che si rifà magari a un leader o a una ideologia politica. Magari qualcun altro non si è mai rifatto a una ideologia di sinistra o di destra, perché è arrivato dopo, quando i partiti tradizionali neanche esistevano”. Poi lo sfogo: “Per aver detto questo, oggi sui giornali c’è scritto: “Di Maio: Noi siamo gli eredi di Almirante, Berlinguer e Dc”. Ma andate a quel paese, per favore. Andate a quel paese. Andate a quel paese. Lo dico a chi l’ha scritto ovviamente, non a voi”. Ironico il commento del collega Alessandro Di Battista: “Il presidente Di Maio non riesce neanche a dire ‘Vaffanculo’. Lo dico io. Del resto, noi non diciamo mai le parolacce. Non le abbiamo mai dette”