Cronaca

Agrigento, arrestato l’armiere del clan di Favara. In casa aveva l’arsenale della faida tra Sicilia e Belgio

Pistole, mitragliette, moschetti, carabine, una bomba a mano, una granata, 8000 cartucce di calibro diverso, silenziatori, una maschera antigas e un giubbotto antiproiettile. E’ il ricchissimo arsenale scoperto a Favara, in provincia di Agrigento, dai Carabinieri del Nucleo Operativo e Radiomobile della città dei Templi. Per gli inquirenti l’arsenale sequestrato fa parte delle armi utilizzate nella faida esplosa negli ultimi mesi tra i clan mafiosi di Favara tra la Sicilia e il Belgio a Liegi.  

I militari hanno circondato l’abitazione di un infermiere 50enne di Favara, effettuando una perquisizione all’interno dell’appartamento. Le operazioni di perquisizione si sono poi estese anche in una casa di campagna dell’uomo, e in entrambe i luoghi, i militari hanno rinvenuto un ingente quantitativo di armi, munizioni, dispositivi di armamento e materiale esplosivo, in ottime condizioni ed in perfetto stato di conservazione. Inoltre, in una delle due abitazioni, i Carabinieri hanno scoperto un vero e proprio laboratorio finalizzato alla fabbricazione di cartucce ed all’alterazione di armi. Nel dettaglio, si è proceduto al sequestro di decine di silenziatori e caricatori per pistole e mitragliette; vari strumenti per l’alterazione delle armi; vari strumenti per la fabbricazione di munizioni. Dopo le formalità di rito presso la caserma dei Carabinieri di Favara, l’uomo è stato condotto alla Casa Circondariale di Agrigento, a disposizione dell’Autorità Giudiziaria. Le armi sequestrate, saranno inviate nei laboratori del RIS Carabinieri, al fine di accertare se siano state utilizzate per commettere delitti.