Lavoro & Precari

Voucher, storia di Misha: “Promettevano un contratto, ma mi pagavano in buoni. Finché ho perso 3 dita sotto la pressa”

Ha partecipato anche lui alla manifestazione della Cgil a Roma contro i nuovi voucher.  Mykhaylo “Misha” Nesterenko, operaio 22enne ucraino residente a Bastiglia (nel modenese) da dieci anni, costretto per mesi a lavorare prima in nero a 4 euro l’ora e poi con la promessa mai rispettata di avere un contratto, pagato a voucher, senza tutele, diritti e formazione in un’azienda metalmeccanica modenese: “Il mio capo non versava neanche l’intera quota di 7,5 euro, ma solo 5,5”. Fino al giorno in cui si è gravemente infortunato, perdendo tre dita della mano destra mentre lavorava a una pressa. Dopo l’infortunio Misha apprende dalla Cgil di avere un contratto di apprendistato: “Ho saputo solo dopo l’incidente – spiega il lavoratore – anche se come l’avevano registrato il giorno stesso dell’infortunio. Tra l’altro, io non avevo firmato alcun contratto. Spero di avere un futuro normale, anche se so che sarà difficile”. E sulla reintroduzione dei voucher, Misha è rassegnato: “Ci saranno nuovamente abusi. Con i voucher non si può avere vita e lavoro in sicurezza”. Solo venerdì l’Ufficio parlamentare di bilancio, in un documento sui nuovi strumenti introdotti dalla manovra correttiva per sostituire i voucher, ha lanciato l’allarme sul rischio che i lavoratori impiegati in questo modo vengano utilizzati per “attività con un certo grado di rischiosità” senza adeguata formazione.