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Amministrative 2017, Morra (M5s) vs Rotta (Pd): “Siamo fieri della nostra identità”. “Chi vi ha provato non vi risceglie più”

E’ scontro aperto a L’Aria che Tira (La7) tra il senatore del M5S, Nicola Morra, e la deputata del Pd, Alessia Rotta, sull’esito delle ultime elezioni amministrative. Morra premette: “Noi non abbiamo necessità di una classe dirigente separata dai cittadini, ma di un pieno coinvolgimento di chi nelle istituzioni lavora per tutti noi. E questo lo si può fare ragionando sui vitalizi e abbattendo tutti i privilegi della politica, in modo che noi politici ci sentiamo esattamente uguali a tutti gli altri cittadini”. Morra sottolinea il dato grave dell’astensionismo e rifila una stoccata al Pd: “La salute di una democrazia sia tale quando c’è effettivamente partecipazione. Se invece alcuni sono contenti di vincere solo perché hanno preso un voto in più dell’altro, magari facendo alleanze con gli pare o camuffandosi con simboli farlocchi in 15 liste civiche, beh, facciano loro. Noi invece siamo orgogliosi della nostra identità“. Rotta insorge e interrompe reiteratamente il parlamentare pentastellato, che continua menzionando le città in cui il M5S è arrivato al ballottaggio. “Tanto chi vi ha provato non vi risceglie“, replica la deputata dem. Si scatena la bagarre: Morra menziona il problema delle consulenze non trasparenti e Rotta cita la sindaca di Roma, Virginia Raggi per le indagini a suo carico sulle sue consulenze passate (inchiesta poi archiviata). Il senatore M5S ribatte: “Le nostre giunte costano ai cittadini molto meno di quelle che siamo andati a sostituire. Chieda un po’ ai suoi amministratori”. Lo scontro riesplode quando Rotta rinfaccia a Morra : “Parlate di trasparenza, ma bella immagine avete dato con quel palco che avete allestito con l’accordo sulla legge elettorale, facendo spendere soldi, come dite voi, ai cittadini, perché le Commissioni hanno lavorato notte e giorno ed evidentemente il vostro era un bluff. Come raccontiamo questo ai cittadini? Una volta decide il blog, una volta decide Beppe, una volta decide Di Maio, ma in fondo prendete in giro. Avete fatto lavorare inutilmente le istituzioni con un grande inganno, giocando sulla fiducia dei cittadini. Morra, porta pazienza e decenza, che non hai“. Il senatore M5S non ci sta e cita un retroscena, secondo cui ci sarebbe stata una telefonata tra Renzi e Berlusconi e l’ammissione del segretario Pd sulla opportunità di uscire dal tavolo